Omicidio Vaccaro, tutti condannati per la morte di Matteo
E’ stata emessa la sentenza di primo grado per l’omicidio di Matteo Vaccaro. Questo il verdetto letto in aula dal presidente della Corte d’Assise Pierfrancesco De Angelis dopo una lunga Camera di consiglio.
Francesco D’Antonio: condannato a 24 anni
Alex Marroni: 24 anni
Matteo Ciaravino: 15 anni
Fabrizio Roma: 15 anni
Paolo Peruzzi: 16 anni
Giancarlo Toselli: 15 anni
La corte si è ritirata in Camera di Consiglio poco dopo le 11 di stamani. Respinta la richiesta delle difese di astensione dal giudizio per Lucia Aielli a causa di una presunta incompatibilità dovuta al fatto che il fratello del magistrato, l’avvocato Alessandro Aielli, è iscritto al gruppo di Facebook “Matteo Vaccaro per la Giustizia”.
LE RICHIESTE DELL’ACCUSA. Il pubblico ministero Daria Monsurrò aveva formulato pesanti richieste di condanna per i sei giovani accusati dell’omicidio di Matteo Vaccaro. La richiesta più alta, 27 anni, riguarda Francesco D’Antonio, considerato l’organizzatore dell’agguato mortale. Queste le altre richieste dell’accusa: 24 anni per Alex Marroni, considerato l’esecutore materiale del delitto, 16 per Matteo Ciaravino, 16 per Fabrizio Roma, 18 per Paolo Peruzzi e 16 per Giancarlo Toselli. Non è stata contestata la premeditazione del delitto ma l’aggravante dei futili motivi.
Secondo la ricostruzione, Vaccaro fu ucciso a colpi di pistola al parco Europa dove si era dato appuntamento per chiarire un litigio avvenuto due giorni prima nel locale che gestiva insieme alla famiglia in via Lago Ascianghi. Il processo è stato caratterizzato da numerose mancanze nell’indagine, a partire da alcuni reperti. Le testimonianze sono state contrastanti e a volte contraddittorie.
I BUCHI NERI DEL DELITTO. La difesa ha sempre sostenuto l’ipotesi che tra i due gruppi rivali ci sia stato un conflitto a fuoco, forse con l’uso di pistole mai trovate dalla polizia. Ipotizzata anche la presenza di persone non identificate sulla scena del crimine, forse con un ruolo attivo nella dinamica dei fatti.
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA. Più volte è stato sottolineato che dalle immagini di una tv locale si vedono due buste bianche sulla panchina transennata: una conteneva la pistola sequestrata mentre l’altra sarebbe sparita nel nulla. La difesa si domanda: Cosa conteneva quella busta? Forse un’altra pistola? E che fine ha fatto l’arma? E ancora: chi era la terza persona che si trovava insieme ai fratelli Vaccaro al parco Europa?
Il processo di primo grado non è riuscito a fare chiarezza sui numerosi punti interrogativi legati all’omicidio Vaccaro. Probabilmente si tenterà di colmare le lacune nel processo di secondo grado in corte d’Appello a Roma, dove si giocherà la partita più importante per stabilire le pene effettive che gli imputati dovranno scontare.
PAROLA AGLI IMPUTATI. Le tesi della difesa sono state incentrate sulle carenza delle prove. Gli imputati, al termine delle udienze, hanno rilasciato alcune dichiarazioni spesso in contraddizione con quanto dichiarato inizialmente. “Quando sono arrivato – ha detto Francesco D’Antonio, considerato l’organizzatore del delitto – c’erano tre persone che hanno cominciato subito a sparare, io non ero armato. Sono fuggito e il fratello di Matteo Vaccaro mi rincorreva con la pistola in mano. Sentivo il rumore del grilletto ma l’arma non sparava, forse era scarica o inceppata”. Una versione inedita spuntata solo alla fine del processo.
Ha parlato anche Alex Marroni: «Sono mancino, ho sempre solo usato la mano sinistra». Così ha tentato di difendersi dall’accusa di aver sparato a Matteo Vaccaro. Il suo avvocato, Gaetano Marino, ha sottolineato l’incompatibilità della traiettoria del colpo mortale con l’impugnatura sinistra di Marroni, in base alla posizione rispetto alla vittima.
Ha voluto prendere la parola anche Fabrizio Roma che ha addirittura negato la sua presenza: “Quella sera ero a casa insieme ai miei genitori. Poi i miei amici mi hanno chiamato e siamo usciti per festeggiare il Latina che era campione d’inverno, neanche conoscevo la famiglia Vaccaro”.
I DIFENSORI: INCHIESTA SENZA PROVE. In aula, durante le arringhe difensive, sono state sottolineate le falle dell’inchiesta. I legali Angelo Palmieri, per Gianfranco Toselli, Domenico Oropallo, per Paolo Peruzzi e Gaetano Marino per Alex Marroni, hanno tentato di indebolire ogni singola contestazione, rifacendosi soprattutto all’assenza di dati certi, alla mancata coincidenza delle dichiarazioni, all’inattendibilità di alcuni testimoni. Il mancato accordo tra le versioni del fratello di Matteo, dei periti e della donna, testimone oculare del delitto, viene sottolineato dall’avvocato Angelo Palmieri, per Toselli. «La signora dal balcone fa una cronistoria degli eventi, parlando di più colpi e più armi, indicando ogni passaggio al telefono con il 113», è lei l’occhio sulla scena del crimine.
L’avvocato Domenico Oropallo, per Peruzzi, in aula produce un filmato di una tv locale, della sera del delitto: sulla panchina due reperti, presumibilmente due pistole. «Che fine ha fatto l’altra arma, chi è quel terzo uomo seduto accanto ai Vaccaro che indica la testimone? Dove sono i verbali di quelle persone che avrebbero fatto i nomi di chi ha sparato, come si evince dalle telefonate del 113 acquisite?» Troppi dubbi in quello che Oropallo definisce un «processo che si accontenta di una verità confezionata».
LA FAMIGLIA VACCARO CHIEDE 3,4 MILIONI DI EURO. Chiesti 3,4 milioni di risarcimento per la famiglia di Matteo Vaccaro. In aula hanno parlato gli avvocati Benedetto Faralli, Carlo Alberto e Luca Melegari. I legali hanno sottolineato chiaramente che Matteo quella sera non sparò. Le tracce di polvere da sparo trovate sulla sua mano sarebbero soltanto dei residui provenienti dalla pistola che lo ha ucciso. Nei lunghi interventi è stato tracciato un profilo di Matteo Vaccaro, studente universitario molto attaccato alla famiglia e agli amici. I legali hanno puntato il dito contro il gruppo di aggressori parlando di un omicidio premeditato studiato nei minimi particolari.
Video: la scena del crimine
ARCHIVIO ARTICOLI SUL PROCESSO PER L’OMICIDIO VACCARO
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una vita che non c’è più e 6 vite rovinate…per cosa? per un battibecco? che sia d’esempio, che sia data la notizia in tutte le scuole, a partire dalle elementari, che sia solo l’inizio della battaglia contro chi delinque e pensa di essere il più forte…ecco ora 24 anni di carcere e anche se saranno scontati la vita è rovinata…finita…
Che ci rimangano dentro tutti questi anni.
beh, forse la vita gli verrà salvata dal carcere…sono tutti volti conosciuti della criminalità latinense: era ora che ci fosse un pò di giustizia!
Ecco, adesso si che si.ragiona. pane e acqua per questi ragazzini. Che serva di esempio alla generazione di adesso.
Siamo soltanto alla condanna in primo grado, alla fine del processo gli verranno scalati a tutti 10 anni.Benvenuti in ITALIA!
speriamo di no, silvia
Tra otto – dieci anni quando usciranno avremo sei balordi, che lavoreranno al soldo degli zingari, con una cattiveria assoluta, spaccieranno, commetteranno altri omicidi, il tutto perchè genitori e avvocati, non hanno fatto il loro dovere. I genitori e famigliari, dovevano chiedere il patteggiamento e la redenzione, chiedendo sentenze esemplari, invece difendono questi ragazzi, come dei bravi ragazzi che hanno fatto una ragazzata. Si perchè uccidere è un giochetto da cortile, non è togliere una vita umana. Lo stesso vale per gli avvocati, che hanno scelto una linea difensiva folle e assurda, arrivando perfino a mettere in discussione l’onesta della dottoressa Aielli. Leggendo i media, sembrava dalla arringhe difensive, che questoragazzo, ucciso, si sia suicidato. Questa è una città marcia nelle radici, nella profondità, dell’animo dei suoi cittadini, che dovrebbero onorarla con comportamenti onorevoli.
Non se sia più grave pretendere a ogni costo un appuntamento con dei pseudo delinquenti e andarci sballato con un arma all apparenza vera volendo stravincere o essere così cretino da rovinarsi la vita sparando per altri
Speriamo che non abbiano sconti di pena, perché una volta usciti saranno pieni di odio e rancore che diventeranno vere mine vaganti, che potranno commettere vendette.
Come è caduta in basso Latina, nella metà degli anni ’90 era una cittadina di provincia tranquilla, senza grilli per la testa e vizi.
Oggi a causa di gestioni sbagliate vuole diventare la capitale d’Italia, è piena di vizi e casi di criminalità organizzata; come si è rovinata…
Fidati Em sono + pieni di odio e di rancore quelli che aspettano che escano.
Nella prima meta ‘ degli anni 90 ‘ latina era in mano a criminali e questo schifo non esisteva.
Em te immagino sei di Udine o giu di li !!!!!
Puoi non saperlo ,ma tutto era ben definito e non volava una mosca,s’e succedeva qualcosa finiva a tarallucci e vino ,non c’erano alzate di testa e ognuno stava al posto proprio.
La comunità Rom stava tranquilla,tutti questi stranieri non c’erano e bande di ventenni armati malati di malavita non esistevano, ergo tornassero quei tempi.
Alcuni dei condannati usciranno dal carcere da cinquantenni. Praticamente, una volta fuori dal gabbio, finiranno in mezzo ad una strada. Se la sono cercata. Ben gli sta.
Il problema, però, è che non funziona così per tutti: in giro c’è gente che ha fatto di peggio e merita la stessa sorte e invece se la cava sempre con qualche giorno di cella di sicurezza..
ma gli abiti di Vaccheo Vaccaro perchè sono spariti?… spariti.. non c’è traccia….. eppure servivano per fare gli stub?…… non capisco………………..
Io penso che nessuno può parlare o giudicare se non si era presenti in quel momento i 6 ragazzi saranno anche dei delinquenti come li definite voi ma il ragazzo che è morto poteva stare tranquillamente a casa quella sera senza pretendere le scuse sul tappeto rosso.
Nessuna pietà per i sei, ma se il proiettile avesse colpito una persona che non c’entrava niente con le loro beghe, un perfetto estraneo che portava a passeggio il cane, adesso Matteo e il fratello starebbero in carcere con i sei… … doveva denunciare tutto alle forze dell’ordine e non cercare di farsi giustizia da se con una pistola finta(!), oltretutto lui sapeva che il gruppetto era pericoloso tanto da spostare più volte più volto l’incontro in un luogo a suo giudizio sicuro….
io non ero presente la sera del delitto e immagino sia lo stesso per voi. nessuno di quelli che commentano sa come sono andate le cose, compreso il sottoscritto. lo sanno solo i signori qui sopra ritratti e il fratello della vittima, quindi asteniamoci dal dare giudizi.. a quello ci stanno pensando i giudici ( speriamo abbiano ragione…). di certo c’è solo che è morto un ragazzo e su quello dovremmo riflettere tutti. questa storia è il simbolo di questo paesone di merda del meridione che si atteggia a provincia di elite. ragazzi allo sbando, abbandonati dalle istituzioni….quelle stesse istituzioni che si accompagnano con la peggiore feccia di latina., da sempre. basti pensare alle recenti elezioni politiche… . quando cresci in questo clima, è normale scartare dall ‘ inizio la via legale, della denuncia, perchè si sa già che non ne varrà la pena, anzi, che sarà peggio…o si diventa saggi presto, grazie a tanta fortuna e a famiglie che sanno comunicare coi figli, oppure ragazzi, si è destinati ancora per tanto tempo a leggere tragedie del genere. REST IN PEACE MATTEO. Che Dio ti benedica.
Sono d’accordo con ID. So bene chi sono quei 6 ragazzi e le mazzate che davano a destra e sinistra. Bastava frequentare la via dei pub per rendersene conto. Spero che anche nel 3° grado di giudizio venga mantenuta una pena seria, cosi ci togliamo dalle scatole 6 persone semplicemente pericolose.
che faccie di c….
lavori forzati a spaccare le pietre per tutta la vita
ma le analisi sui vestiti di Matteo Vaccaro che dicevano?…… non mi ricordo……….
Gianluca Mattioli se la vittima era tuo figlio volevo vedere se facevi tanto il sarcastico.Forse è vero che ci sono molti buchi neri in questo processo ma ti ricordo che comunque questi sei ragazzi hanno ucciso un 29enne che aveva una vita davanti.Quindi è giusto che paghino.Un pò di rispetto per una persona che non c è più
@Silvia! Ma tu chi sei Dio?!?! Lo hanno ucciso tutti e sei?!?!? Se non sei informata, anziché leggere i giornali dei giornalai perché non ti fai dare il fascicolo depositato in tribunale e studi?!? Ti ci vorrei far trovare in quella situazione, così ti passa la voglia di offendere le persone e parlare a sproposito!