BEVILACQUA: MI DIMETTO DA SEGRETARIO DEL PD

04/07/2010 di

di LORETO BEVILACQUA *

La vicenda apparsa sulla stampa dell’autoconvocazione degli eletti del PD, sindaci, amministratori, consiglieri provinciali su iniziativa del capogruppo provinciale del PD e del presidente dell’ASTRAL nonché capogruppo PD al comune di Sezze mi appare un’ulteriore iniziativa che accentua la confusione che il partito vive quotidianamente. Soprattutto se penso a quello che gli autoconvocati recitano nel loro documento.


Dichiarare che lo fanno per radicare di più il partito, per aprire il partito alla società e per il rinnovamento mi appare paradossale. Paradossale in quanto chi lo dice non solo e’ amministratore ma anche dirigente politico e pertanto dovrebbe essere l’artefice principale del radicamento e dell’apertura alle varie categorie sociali della discussione politica. Allora a prescindere dai buoni propositi proclamati, l’iniziativa promossa mi sembra almeno da parti di alcuni come l’ulteriore tentativo di attivare percorsi personalistici finalizzati al mantenimento di fette di potere che attualmente gestiscono, o quantomeno un ulteriore posizionamento in questa fase precongressuale. Vorrei ricordare che nell’ultimo periodo post elezioni regionali ci sono stati vari momenti di riflessione politica anche di accesi confronti sia nelle assemblee provinciali che nei comitati politici e coloro che hanno deciso l’ autoconvocazione non hanno mai portato il loro contributo anche essendo presenti. L’iniziativa mi appare strumentale.

Non avrei pensato questo se fosse venuta dalla base, ma se viene da chi negli ultimi anni e’ stato il più medagliato in termini di elezioni e di incarichi non mi sembra che possa essere un’iniziativa per favorire la crescita del partito o addirittura il rinnovamento. Come Segretario non mi sono mai sottratto ad assumermi le mie responsabilità, anche quando non ero tenuto a farlo, ma penso che oramai il partito appare sempre più orientato non ad una discussione seria e costruttiva, ma al contrario a scontri di posizioni che certamente non fanno chiarezza ma mortificano sempre più i principi fondanti del partito e tutti coloro che hanno sperato e che sperano in una stagione politica migliore ed alternativa al centrodestra. Certo la fase politica del partito non e’ agevolata nemmeno dalla situazione regionale che appare confusa.

Mi ero riproposto di accompagnare il partito al congresso pensando che era possibile celebrarlo prima dell’estate o quanto meno subito dopo. Ma ormai questo non e’ più possibile e penso che il tempo non aiuterà anzi aumenteranno i mal di pancia e le iniziative che invece di favorire il confronto lo accentueranno sempre di più. In questa fase in me prevale non rancori ma l’amarezza di vedere in sofferenza un progetto che ho ritenuto ed ancora ritengo valido visto anche che aveva convinto milioni di cittadini. Questo mi porta a riflettere che ormai e’ inutile cercare di guidare il partito nella maniera classica e rimetto le mie dimissioni in maniera irrevocabile sperando che possano servire alla scossa necessaria per iniziare una nuova stagione politica nella nostra provincia.

* segretario provinciale PD