Orrore a Velletri, trappole per uccidere i cani

03/03/2012 di

Trappole a cappio fatte con cavi d’acciaio, nascoste tra le foglie o posizionate sulla recinzione di un terreno di campagna: è in una di queste trappole illegali che oggi a Velletri, in provincia di Roma, è stato ritrovato un cane in fin di vita, disidratato e con il cappio d’acciaio che gli stringeva stomaco e genitali. E in una trappola simile, posizionata sempre nello stesso posto, già qualche mese prima erano state trovate delle ossa: con tutta probabilità quelle di un altro animale finito nel cappio e lasciato morire così.

La scoperta è stata fatta da un residente della zona, tra via delle Noci e via Colle dell’Acero, al confine con Nemi. Allertata dell’accaduto, la Polizia è subito intervenuta con una volante e gli agenti del Commissariato di Velletri hanno constatato la presenza di numerose trappole e le gravi condizioni dell’animale, richiedendo anche l’intervento dei veterinari della Asl. Interpellato dalla polizia, il responsabile del terreno dove sono state ritrovate le trappole (e l’animale catturato) ha negato di esserne il fautore, non riuscendo però a dare spiegazioni convincenti di come mai quelle trappole si trovassero nella sua proprietà. Per l’accaduto è stata sporta una denuncia contro ignoti. L’animale intrappolato, una meticcio di piccola taglia, è stato liberato e rifocillato.

  1. riservate lo stesso trattamento al “responsabile del terreno”, legatelo per le palle e lasciatelo lì

  2. va bene tutto, i cani sono delle simpatiche affettuose bestiole etc pero’ ALCUNI sono pericolosi, mooollltttooo pericolosi e spesso uccidono , facendo diventare le persone vere e proprie prede.

    Anche oggi, notizia di un cristiano sbranato da 5 cani randagi….

    che fare?

    Amici degli animali, con tutto rispetto cosa proponete? Io spero non veniate mai attaccati dai randagi, e viasicuro, essendo stato attaccato, che non è una situazione semplice.

    Quando una besti arandagia ti attacca, non lo fa perchè è incazzata e basta, spesso è il suo istinto animalesco che la porta ad attaccare, e per loro la carne che sanguina è un eccitante……..

    Io farei un olocausto di queste bestie pericolose, a meno che qualcuno non proponga una soluzione concreta.

    Oppure dobbiamo aspettare altre vittime?………

    saluti

  3. caro pasquino, quello che dici e’ assurdo e molto crudele. se ci sono i cani randagi l olocausto facciamolo con tutti quegli imbecilli che comprano il cane per il loro piccoli figli ma che poi abbandonano quando il gioco diventa grande e non piace piu. oppure a chi li abbandona perche nell albergo dove si va in vacanza nn accettano cani quindi non sapendo come fare li lasciano per strada. prima di parlare dell olocausto dei cani randagi pensiamo all olocausto di quelle bestie atroci e sensa senso che tutti chiamano esseri umani ma che tali non sono.

  4. e’ atroce uccidere un animale, specialmente quando si tratta di quelli che vengono definiti da sempre gli amici più fedeli dell’uomo. e’ vero che i randagi sono pericolosi, ma è pur vero che il fenomeno, come dice l’amico fabio, è creato da chi abbandona gli animali perchè stufo di tenerli. combattiamo a questo punto tale situazione mettendo leggi severe per chi abbandona gli animali favorendo il randagismo. io proporrei delle multe salate e con i soldi ricavati costruirei pensioni per gli animali da far gestire ai veri amici degli animali.

  5. se vuoi che ti dica che la soluzione da te dettata, ovvero le camere a gas per questi animali, è la soluzione migliore, non ti posso accontentare!. sarebbe troppo drastica, è come se all’improvviso legalizzassimo la pena di morte. soluzione invece da tenere in considerazione sarebbe quella di incominciare a sterilizzare gli animali in circolazione, perchè abbandonati da sciagurati; dopodichè favorire l’ingresso di questi animali in strutture apposite. aiutiamo, soprattutto economicamente, chi vuole veramente bene agli animali, incentivando la crescita di queste strutture denominate pensioni, ovviamente mediante controlli accurati da parte delle autorità competenti. cominciamo da questi piccoli passi e nel giro di pochi anni il problema verrà risolto, soprattutto se le amministrazioni locali incentiveranno tali attività.