Ville dei vip sulle dune, il Comune di Sabaudia perde la battaglia legale
Il Comune di Sabaudia non può accampare nessun diritto di proprietà sulle splendide dune di macchia mediterranea dove negli anni sono state costruite molte ville dei vip. Il regime fascista, con regio decreto, aveva costituito il Comune pontino prendendo pezzi di territorio dai Comuni limitrofi ma non il relativo patrimonio. Ragion per cui il Comune di Terracina aveva il diritto di vendere nel 1952 i fondi di Ponte, Pantanelli e i tumuleti del lago di Paola.
La Cassazione per questa ragione ha così messo fine a un contenzioso pluridecennale, con decine di parti in causa, iniziato nel 1962, con cui l’amministrazione locale chiedeva la restituzione dei terreni ai proprietari di ville e resort.
Tra questi, dalla famiglia Fendi, al presidente del Coni Giovanni Malagò, a Francesco Totti. Respingendo il ricorso del Comune di Sabaudia, la suprema Corte ha confermato la sentenza della Corte d’appello di Roma che nel 2011 aveva ribaltato la decisione del giudice onorario che invece aveva dichiarato l’inefficacia dell’atto di compravendita con il quale il Comune di Terracina aveva venduto i suoi fondi a una società immobiliare nel 1952, ordinando la restituzione dei terreni, salva intervenuta usucapione.
Le sentenze della corte d’appello di Latina, prima, e della Cassazione (sentenza n. 2805 della seconda sezione civile) poi, si fondano sulla distinzione tra bene demaniale e bene patrimoniale. In sostanza, il regio decreto del 1933 con il quale era nato il Comune di Sabaudia dalla bonifica dell’agro pontino, aveva trasferito i beni demaniali, sui quali è sorta la nuova città, ma non prevedeva alcuna cessione di beni patrimoniali dai Comuni limitrofi.
sarebbe stato incredibile il contrario!!!!!!!
i ricchi so ricchi e noi cittadini nun semo un c….
Bella Italia vero?
In origine (più o meno anni 60) erano licenze edilizie per costruire “casotti per la pesca” poi nei decenni successivi sono stati abusivamente ampliati e diventate ville a più piani e decine di vani.
1% di privilegiati che godono delle bellezze naturalistiche patrimonio collettivo a scapito del 99% della popolazione.
Mi raccomando il 4 marzo prossimo votate quel 1% le stesse persone che da decenni appestano la società civile.
pensate a quanto è vacua la legge italiana, ne hanno fatto una questione semantica per dare ragione a chi non doveva averla, un distinguo tra bene patrimoniale e demaniale, se ciò fosse vero perchè ci sono voluti 50 anni per applicare l’art. 826 del codice civile?