Rifiuti chimici trattati vicino all’oasi di Ninfa, allarme della Fondazione Caetani
Un inceneritore per rifiuti all’interno dello stabilimento Corden Pharma, sotto Sermoneta, a pochi chilometri dai giardini di Ninfa e dal castello Caetani. L’impianto potrebbe essere vicino alla realizzazione. Servirà per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti chimici, inizialmente previsto per il solo uso interno, ma che ora potrebbe aprire le porte anche ai rifiuti provenienti dall’esterno, in particolare da altre aziende farmaceutiche.
La Regione – scrive Il Messaggero – avrebbe già valutato la non pericolosità dell’impianto poiché integrato in una struttura già attiva da decenni. Ma la questione allarma il presidente della Fondazione Caetani, Pier Giacomo Sottoriva, che ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, chiedendo delucidazioni sul «gigantesco bruciatore di prodotti nocivi autorizzato dalla Regione al di fuori di ogni valutazione di impatto ambientale».
«Se così fosse – scrive Sottoriva a Zingaretti – non esiterei a esprimerle le mie peggiori preoccupazioni circa la compatibilità di un apparato di tale genere e il territorio in cui esso andrebbe a gravare. Gli sforzi che la Fondazione sta facendo per la protezione di questo territorio, si è tradotta nei decenni nell’adozione di una serie di misure di salvaguardia delle quali la stessa Regione Lazio è stata parte attiva, sia con la perimetrazione dell’Oasi di Ninfa, sia con l’attribuzione alla stessa Ninfa della qualità di Monumento Naturale Regionale».
Leggendo un articolo dell’Espresso che parla dello stesso argomento, pare che il primo OK sia stato dato dalla Provincia, con una semplice determina…
Senza valutazioni di impatto ambientale, quasi alla chetichella…
Et voila’… i giochi son fatti
“La Regione avrebbe già valutato la non pericolosità dell’impianto poiché integrato in una struttura già attiva da deceni”.
Sembra quasi che eventuali esalazioni e fumi nocivi, prodotti in uno stabilimento la cui area sarà sicuramente a destinazione urbanistica industriale, arrivati poi al confine dello stabilimento, dove magari comincia l’area agricola, abbiano la consapevolezza e la correttezza di doversi fermare, perchè oltre non possono andare.
Come direbbe qualcuno: ma mi faccia il piacere!!!
questa è l’Italia che meritano gli italiani specialmente quel 40,15% che ha votato M. Renzi PD e tutto il cocuzzaro al seguito.
Finalmente una buona notizia…almeno recuperiamo qualche posto di lavoro…
ma la corden pharma, non è quella fabbrica di fronte la bristol? non mi sembra così vicina all’ oasi di ninfa… forse mi sbaglio, ma mi sembra tanto di assistere all’ ennesima buffonata allarmista dei verdi italiani.
Ma dico io prima di scrivere questa gente sa di cosa si parla ? sono 20 anni che il termovalorizzatore e NON un Inceneritore è attivo in Corden Pharma ex Bristol, quello che andrà a fare il termovalorizzatore adesso e quello che ha fatto per 20 anni, non avendo più la capacita produttiva che aveva negli ultimi 20 anni lo stesso oggi lavorava al 15% della sua potenzialità, con la nuova determina della Regione lazio e in seguito della Provincia su un progetto della Corden Pharma ha chiesto semplicemente di poter continuare a fare quello che ha sempre fatto, ma con l’unica eccezzione che i solventi che prima gestiva solo dalle produzioni propie oggi arriveranno anche dalle altre aziende farmaceutiche delal zona appunto per portare la capacià del termovalorizzatore dal 15% al 100% che è la capacità per cui ha sempre lavorato in questi ultimi 20 anni.
pertanto farebbero bene i politici di sermoneta che hanno cavalcato questo problema inesistente per dei tornaconti elettorali a ricordarsi che sono gli stessi che 20 anni fa hanno dato l’autorizzazione comunale affinchè il termovalorizzatore funzionasse a quelle che sono le richieeste fatte oggi dalla Corden Pharma