Usura, ad Aprilia i tassi più alti d’Italia

22/06/2014 di
soldi-denaro-banconote-387681761

denaro-euro-soldi-latina-24oreVale 10 miliardi di euro l’anno il «giro d’affari» del racket che grava sulle imprese italiane. La quota più ampia è a carico dei commercianti costretti a pagare alla criminalità organizzata un pizzo pari a 6,5 miliardi (il 65%). Sono oltre 200mila i negozianti e gli artigiani colpiti dall’estorsione. Sono alcuni dei dati contenuti nella seconda edizione del libro dal titolo «I costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata», edito da Unimpresa, che saranno resi noti lunedì 23 giugno, alle ore 11, presso la sala del consiglio della Camera di Commercio di Napoli, nell’ambito della presentazione del volume.

Altro capitolo drammatico è l’usura con i tassi dei prestiti erogati dagli «strozzini» che cambiano di regione in regione.

In Puglia, a esempio, i clan hanno raggiunto il 240% di tassi annui; in Calabria, nel vibonese, i clan hanno un tariffario pari al 257%, nel cosentino e nella Locride si scende a 200%. Nelle metropoli si registra il record: a Roma, con tassi anche vicino al 1.500%, che scendono però a 400% a Firenze e a 150% a Milano.

I tassi sono altalenanti anche nelle province. I clan nel nord-est padovano chiedono fino al 180% annuo, nel modenese tra il 120 e il 150%, mentre ad Aprilia si è raggiunta la cifra di 1.075% di tasso annuo. Cifre che parlano di un ammontare spropositato di soldi e di un giro di affari talmente enorme che è impossibile quantificarlo con esattezza.