Tumore non diagnosticato, sotto processo il primario Marco Sacchi

31/10/2013 di
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Il primario di Chirurgia Marco Sacchi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di non aver individuato un tumore che portò alla morte una paziente.

Secondo l’accusa alcune macchie sul polmone non furono opportunamente valutate in occasione in ospedale. Due anni dopo il ricovero la paziente scoprì di avere un tumore che, nel giro di altri due anni, la portò alla morte.

Sotto accusa il primario del reparto Chirurgia del Santa Maria Goretti, Marco Sacchi e il chirurgo Francesco Papa. “I fatti risalgono del 2006 quando la donna – scrive Il Messaggero – si presentò al pronto soccorso dell’ospedale pontino per una sospetta ernia ombelicale. Una diagnosi confermata dagli accertamenti radiologici per cui venne ricoverata in chirurgia da dove venne dimessa dopo alcuni giorni dopo che fu stabilita la data dell’intervento. Nella cartella clinica della donna sarebbe stato inserito il referto del radiologo che aveva evidenziato, al di là dell’ernia, anche alcune macchie nei polmoni della paziente. L’ernia venne risolta ma di quelle macchie, secondo il sostituto procuratore Olimpia Monaco che ha curato l’inchiesta dopo la morte della donna, nessuno dei medici si sarebbe preoccupato come avrebbe dovuto”.

Due anni dopo la donna scoprì di avere un tumore ormai in fase avanzata e dopo altri due anni di terapie morì. Secondo l’accusa il primario Marco Sacchi e il chirurgo Francesco Papa, avrebbero potuto diagnosticare il tumore in fase precoce, e la donna forse si sarebbe salvata. Il processo è stato fissato per il prossimo 12 febbraio di fronte al giudice Lucia Aielli.

> Sacchi risulta indagato anche per le visite private a pagamento.

 

 

 

  1. … nessuno si vuol far operare a latina …. si salvano pochi reparti… per il resto è un gran casino

  2. Infatti io ad aprile dovrò partorire. ospedale santa Maria Goreretti lungi da me per carità.

  3. Titpico dei chirurghi di Latina, si focalizzano sul problema chirurgico, a volte (non sempre) lo risolvono con l’intervento, ma non vedono gli altri eventuali problemi del paziente.
    In altre parole: il paziente è morto, magari per altri problemi, ma l’intervento è perfettamente riuscito.
    Per non parlare della loro presunzione ed arroganza: loro (i CHIRURGHI)hanno la vita tra le mani e sono perfettisssssssimi.
    Purtroppo di tutto ciò ne ho esperienza personale.
    Come direbbe il buon Gallone “ah, valide braccia rubate alla vanga!”, se il sacchi e compagni leggono sanno cosa voglio dire.
    Spero li condannino e che l’ospedale si liberi finalmente di questo individuo indegno collega di Ippocrate.

  4. Io sono stata ricoverata al Reparto di Chirurgia del Santa Maria Goretti sotto la direzione del Dott. Sacchi. Mi sono trovata benissimo sia con le infermiere che con tutti I medici del reparto. Il dott. Sacchi e’ stato molto professionale e disponibile ed ha risolto I miei problemi valutando accuratamente la mia situazione prima dell’operazione.

  5. Si ma Camille, la magistratura non dovrà esaminare il tuo caso ma quello della signora deceduta !!!

  6. Lo so che deve essere la magistratura a fare chiarezza, e siccome noi non siamo giudici dovremmo considerare Sacchi e gli altri medici innocenti finché non venga stabilito il contrario. Noi possiamo limitarci ai commenti ed io ho solo voluto riportare la mia esperienza positiva, così come qualcuna ha parlato della gravidanza e qualcuno ha sparato a zero su tutto il reparto

  7. “Pippo il doc”: “Spero li condannino e che l’ospedale si liberi finalmente di questo individuo indegno collega di Ippocrate.” La tua vita è cosi triste da trarre soddisfazione in vicende che non ti competono? Questa professione è esercitata da esseri umani e come tali possono sbagliare non essendo macchine perfette e sparare a zero con il semplice gusto di infangare ed infamare fa di te una persona piu piccola di quella macchia non individuata!