Pontina nel caos, incidenti e code mentre si discute sull’autostrada

29/10/2013 di
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Forse è la strada più pericolosa d’Italia, sicuramente è tra le più discusse e temute. La Pontina ormai da anni è il terrore dei pendolari che ogni giorno devono raggiungere Roma e non solo. Basta un microtamponamento, un po’ di pioggia e la strada va in tilt. Se poi si verifica un incidente serio la situazione diventa esasperante. Alle code per gli incidenti vanno aggiunte le ancora più odiose file che si creano per i curiosi che vogliono guardare.

Nel 2012 ci sono stati circa 300 incidenti e 600 feriti. Quasi un incidente al giorno, con relativo traffico rallentato o bloccato. In attesa dei futuri cantieri, per l’ipotetica nuova autostrada, il bilancio in termini di vite umane di costi per i soccorsi e manutenzioni sale vertiginosamente, spingendo la scorsa estate l’associazione «Basta sangue sulle strade» ad inoltrare a tre procure – Velletri, Latina e Roma – una denuncia con allegate 150 fotografie scattate lungo l’arteria regionale, alcune nei luoghi degli incidenti più gravi, rappresentative delle criticità denunciate.

«Abbiamo riscontrato tre ipotesi di reato: attentato alla sicurezza pubblica, attentato alla sicurezza dei trasporti e attentato alla pubblica incolumità – spiega Alen Custovic, vicepresidente dell’associazione -. Perché in questi anni non si è mai intervenuti? Perché si prosegue con il rimpallo di responsabilità? Perché si mettono in secondo piano i pericoli reali nei quali possono incorrere gli utenti della strada?».

SEGNALETICA ILLEGGIBILE – Spesso, denunciano i comitati di residenti e automobilisti, perfino ciò che dovrebbe essere scontato – come il ripristino dello stato dei luoghi dopo un sinistro – non viene fatto. Per non parlare della segnaletica illeggibile: «Abbiamo più volte denunciato la sovrapposizione di cartelli, la vegetazione incolta che ricopre la segnaletica – ribadisce Custovic – ma anche i guard rail divelti e danneggiati e mai ripristinati, nonché lo stato del manto stradale pericoloso a causa delle buche». A mancare, riassume «è l’ordinaria manutenzione».

LA SICUREZZA E’ UN SOGNO – Con l’associazione anche un ingegnere, Mauro Balestra, tecnico ricostruttore e specialista del settore automobilistico: «Il primo obiettivo del procedimento penale conseguente la denuncia dell’ associazione è quello di creare consapevolezza delle proprie responsabilità in tutti coloro che progettano, realizzano, gestiscono, controllano e mantengono le infrastrutture stradali. Il secondo obiettivo è quello di fare scattare la scintilla di attivazione della messa in sicurezza immediata della 148 Pontina, che versa in uno stato di totale abbandono». Bisogna riprogrammare, prosegue l’ingegnere, «il posizionamento della cartellonistica stradale; fondamentali poi le barriere di sicurezza che devono essere ripristinate, perché a seconda dei casi hanno la funzione di redirezionare il mezzo oppure assorbire l’urto».

REGIONE – «Sappiamo – spiegano dall’associazione  – che in Regione ci sono delle perplessità soprattutto per il tratto A12- Tor dè Cenci, ma pur comprendendo le perplessità dei cittadini, non far partire l’opera sarebbe un errore, così come realizzarla solo in parte». Occhi puntati alla prossima riunione del comitato interministeriale, in cui il rischio concreto è quello del definanziamento per la Roma-Latina, o di un ennesimo rinvio laddove si decidesse di rimettere mano alla questione Tor de Cenci poiché, come ricorda l’ex consigliere regionale Donato Robilotta, non si può decidere di realizzare l’opera a pezzi: «La progettazione esecutiva è unica e il tutto si tiene. Per chiarire: si può fare la Cisterna-Valmontone solo se si fa la Roma-Latina».

IL FRONTE DEL NO – Intanto i comitati cittadini (come l’associazione «No corridoio Roma-Latina»), ascoltati in Regione presso la commissione Ambiente, hanno trovato una importante sponda nel consigliere regionale Cristina Avenali ( ex presidente di Legambiente ora nella lista Zingaretti), che ne ha sostenuto le ragioni rimarcando che «il progetto da 2 miliardi e 730 milioni, raggiunge il triplo dei costi medi per un’opera simile in Francia e Spagna. Con almeno 15 anni di cantieri e un impatto ecologico devastante non risolverà il problema della sicurezza della Pontina, la strada più pericolosa d’Europa». Ecco che le Roma-Latina, approdando alla quarta amministrazione regionale che riprende in esame il progetto ( Storace, Marrazzo, Polverini e ora Zingaretti), sembra dover ripartire quasi da zero.

I PROGETTI – L’opera, 186 chilometri di cui cento in autostrada, è composta da diverse sezioni: tratto Roma A12 – Roma Tor de’ Cenci (16 km); tratto Roma Tor de’ Cenci–Latina Borgo Piave (52,3 km); tratto Cisterna–Valmontone (31,5 km). L’intervento, per un importo complessivo di 2,728 miliardi di euro, prevede la costruzione, mediante affidamento in concessione, degli assi autostradali Roma–Latina e Cisterna–Valmontone, per un’estensione complessiva di circa 99,8 km; nonché la realizzazione di opere connesse al sistema autostradale per complessivi 46,2 km (tali opere connesse saranno realizzate dal concessionario e saranno, poi, gestite dalle amministrazioni locali). L’Intervento prevede, infine, la costruzione di due complanari, ciascuna monodirezionale e monocorsia, all’autostrada Roma–Latina nel tratto Aprilia Sud–Latina per circa 18,2 km e l’adeguamento funzionale di un tratto di circa 22 km dell’attuale Pontina Nuova, per circa 40,2 km.

  1. NO, NO e NO!
    Ma lo sapete che i pendolari tra Frosinone e Roma spendono più di 10 euro al giorno solo di autostrada? Contando in media 20 giorni lavorativi al mese si tratta di un salasso di 200 euro! Ma per chi ci hanno presi? Con la scusa dell’autostrada vogliono mettere la Pontina a pagamento rabberciando qua e là il tratto esistente. Mi dispiace, io non ci sto!!

  2. usate la bicicletta non potete immaginare quant’e’ bella la pontina alle sei del mattino.

  3. La gente che va in bici sulla pontina non merita commenti…anzi uno…mettete in un mare di guai noi automobilisti qualora finiate disgraziatamente sotto le nostre ruote.

  4. Questo è ciò che si merita una popolazione priva di ogni prospettiva miglioratrice. E’ impensabile che in una città come Latina, che già soffre di infrastrutture a dir poco ridicole, ci siano comitati che si schierano contro la realizzazione di certe opere. Lo stato degradante della Pontina è uno dei motivi per i quali parecchi investitori, non investiranno mai nella zona. Lo stato degradante della Pontina è responsabile di tanti incidenti e di tante vite. Eppure c’è chi non lo capisce. Si rimarrà sempre “staccati” dalla civiltà. Si rimarrà sempre un dormitorio. Davvero complimenti!!!! Ottima mentalità, per altro giustificata, siamo solo nel 2013. PS Per gli ambientalisti, che tanto si prodicano per il nostro ambiente, che ritengo una causa nobile, credo che facessero meglio a pensare ai rifiuti tossici sversati nei nostri terreni, oppure al più semplice stato della ferrovia Roma-Latina che, a causa della scarsa manutenzione, è attraversata da treni regionali che ogni giorno inquinano i terreni circostanti con il rilascio di metalli pesanti. Nessuno si è mai chiesto l’irrespirabile puzza di ferode quali danni può provocare sulle coltivazioni?

  5. Sono più di 20 anni che ne parlano e ancora siamo allo stesso punto: meno di zero

  6. è un vecchio trucchetto della vecchia repubblica partitocratica fare in modo che i problemi acuiscano per avere la scusante d’intervenire magari d’urgenza con mega progetti e mega appalti di miliardi di euro, quando il presunto problema SR Pontina sarebbe risolvibile con un accurato progetto di messa in sicurezza nel contempo realizzare infrastrutture per il trasporto di persone (pendolari) alternativi alle strada e autostrade, senza dimenticare che se gli automobilisti rispettassero i limiti di velocità ci sarebbero meno incidenti stradali, arrivando a Roma da Latina e viceversa in poco più di 35 minuti.

  7. aridaje con questa messa in sicurezza. Ma vi piace cosi tanto questo tetmine……..
    La Pontina, per essere “sistemata in modo decente” ha bisogno di una ristrutturazione radicale, dai costi pari, se non superiori, a quelli di una costruzione ex nova.
    Non basta l asfalto, le barriere e la segnaletica.
    Aggiungo che e ‘ sottodimensionata da ormai 20 anni, immaginate oggi……….