IMMIGRAZIONE CLANDESTINA PER IL LAVORO NEI CAMPI, ARRESTATO ANCHE UN POLIZIOTTO

08/04/2010 di

Falsi nulla osta prodotti e rilasciati, dietro pagamento, per consentire l’ingresso e la permanenza in Italia di cittadini indiani. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, contraffazione di documenti e falso sono state arrestate sei persone, tutti ai domiciliari, tra cui un poliziotto dell’ufficio immigrazione di Latina, due imprenditori, una cittadina indiana residente da anni a Latina e due dipendenti di un’agenzia di intermediazione.



Si tratta di Giuseppe Cappelletti di Latina, Massimo Cialeo e Giovanna Careddu di Terracina, Mandeep Kaur, Ortensia Farina e Letizia Ferracci, una di Terracina l’altra nata a Frosinone e residente a Pontinia. Altre otto persone risultano indagate, tra cui due lavoratori interinali presso lo sportello unico dell’immigrazione dell’Ispettorato del lavoro.

L’indagine, durata due anni e condotta dalla squadra mobile di Latina e dal commissariato di polizia Terracina, ha consentito di accertare l’ingresso illegale in Italia di centinaia di cittadini indiani dietro pagamento di somme di denaro che andavano dai 3 mila ai 5 mila euro. Alcuni degli stranieri venivano poi sfruttati in aziende agricole appartenenti a soggetti compiacenti e pagati circa 80 centesimi l’ora per il lavoro nei campi.

«Attraverso la falsificazione della documentazione e godendo della complicità di lavoratori interinali impiegati presso lo sportello unico per l’immigrazione istituito presso l’Ispettorato del Lavoro – si legge nella nota della Questura di Latina – i membri dell’organizzazione criminale consentivano ad immigrati clandestini la permanenza sul Territorio dello Stato senza averne titolo, sfruttando poi, alcuni di loro, in aziende agricole». «Nel corso delle perquisizioni – conclude la nota – estese anche alle abitazioni di altri 8 indagati è stata rinvenuta e sequestrata copiosa documentazione comprovante l’illecita attività posta in essere dal sodalizio criminoso».

  1. credo che quelle poche volte che la nostra giustizia ci priva di queste mele marce, non possiamo fare altro che gioire!!! sar