Boss della camorra in vacanza, Sud Pontino meta preferita

30/08/2012 di
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Ville e lussuosi hotel sulla costa pontina e note strutture balneari per trascorrere le vacanze in spiaggia con la famiglia al seguito nelle più belle località turistiche del sud Pontino.

La provincia di Latina sembra la meta preferita dai boss della camorra. O in qualche caso il luogo di rifugio per la latitanza. L’ultimo arresto è avvenuto la scorsa notte sulla Riviera di Ulisse, in una lussuosa villa sul lungomare di Sperlonga, il paesino con le case bianche arroccate su un’altura a picco sul mare.

Qui il latitante Biagio Micillo, 55 anni, originario di Giugliano in Campania e considerato luogotenente del clan Mallardo, è stato sorpreso dai carabinieri del comando provinciale di Napoli. Con la moglie, il figlio, la nuora e il nipotino di 8 anni trascorreva le vacanze in una villa sul mare con giardino e accesso privato in spiaggia, presa in affitto.

Terracina, altra nota località balneare del sud Pontino, era stata scelta dal boss degli scissionisti Gaetano Marino, freddato a due passi dalla spiaggia con dieci colpi di pistola il 23 agosto scorso. La faida di camorra, con il killer partito da Napoli, ha colpito anche lì.

Il boss, insieme alla famiglia, soggiornava in uno degli alberghi più prestigiosi della cittadina e come altri turisti al mare affittava ombrellone e lettino al lido Sirenella. Ma sulla costa pontina andava in vacanza da diversi anni, scegliendo non di rado anche il Circeo

Solo nel novembre scorso un’operazione della Questura di Latina aveva disarticolato una cellula camorristica che operava nel sud pontino e che faceva capo alla famiglia Bardellino, svelando intrecci e interessi anche nelle attività economiche ricettive. All’Aeneas’ Landing, il prestigioso stabilimento balneare lungo la via Flacca, la famiglia era di casa. Accedeva liberamente allo stabilimento, alla spiaggia, al ristorante e alla discoteca senza neppure pagare e non si perdeva eventi mondani, portando mogli, figli, parenti e amici.

Durante la stessa operazione di polizia, che portò all’arresto di otto persone considerate affiliate al clan, era stato sequestrato anche il ristorante Rosso Sapore aperto sull’isola di Ponza. Ora l’omicidio avvenuto giovedì scorso al lido di Terracina ha riaperto il problema della presenza della criminalità organizzata, e in particolare della camorra campana, anche sul litorale del sud pontino. Dopo l’agguato, su disposizione della Prefettura di Latina, i controlli sono stati intensificati e oggi il tema è stato al centro di un vertice straordinario convocato dal prefetto Antonio D’Acunto.

  1. evidentemente solo loro possono permettersi certi prezzi e poi pagano cash magari senza pretendere lo scontrino. clienti speciali, da non perdere.

  2. Sono almeno 20 anni che è cosi, basta leggere le notizie dei giornali di questi anni o averci passato un po di tempo guardandosi in giro. Ma dove vivete e con che testa? Ci fate o ci siete? Sti “giornalai” sono proprio come i referenti politici a cui leccano il didietro, disinformati e incapaci di valutare i fatti più elementari.