Arsenico nell’acqua, prorogato lo stato di emergenza

06/03/2012 di
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Il Governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2012, lo stato di emergenza – dichiarato il 17 dicembre 2010 – in relazione alla concentrazione di arsenico, superiore ai limiti stabiliti dal decreto legislativo n. 31 del 2001, riscontrata nelle acque destinate all’uso umano di alcuni Comuni della Regione Lazio.

IL PROVVEDIMENTO. «La proroga del commissariamento? L’abbiamo chiesta noi per terminare i lavori che stiamo facendo per portare tutta l’acqua dei Comuni del Lazio entro i livelli di arsenico previsti dall’Unione europea». A spiegarlo l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei, soggetto attuatore dell’emergenza arsenico, il cui commissario è la presidente Renata Polverini. Mattei ripercorre come si è arrivati al provvedimento del consiglio dei ministri: «L’Ue – afferma – ha fissato al 31 dicembre 2012 il limite inderogabile per poter erogare acque il cui contenuto di arsenico oscilla tra i 10 e i 20 microgrammi. Dopo quella data si potrà, senza alcuna eccezione, erogare solo acqua con un contenuto inferiore a 10 microgrammi. L’Ue aveva dato 9 anni di tempo per mettersi in regola, ma dato che negli ultimi anni i valori sono rimasti stazionari in molti Comuni, anche superiori a 20, noi come giunta Polverini abbiamo subito attivato tutte le opere che potevano essere fatte con i poteri ordinari. Abbiamo iniziato a fare interconnessioni tra le reti in provincia di Roma e di Latina, tra quelle che avevano poco arsenico e quelle con valori superiori, così da poter erogarla ovunque con valori accettabili. Se in provincia di Roma e nel Pontino ci siamo riusciti – aggiunge – ci siamo però accorti che in provincia di Viterbo, per questioni tecniche, non bastavano i poteri ordinari. Per cui – prosegue Mattei – abbiamo chiesto al governo di commissariare il problema. Da marzo 2011 a oggi, a seguito di uno studio della Sapienza, abbiamo appaltato e consegnato i lavori per 27 potabilizzatori per 15 Comuni del Viterbese, i cui valori di arsenico sono superiori a 20. Li realizzeremo nei tempi previsti, entro il 31 dicembre. Ma per completare tutti i lavori nel Viterbese serviranno altre operazioni per un valore tra i 25 e i 42 milioni di euro, fatte le quali tutta la provincia sarà a posto. Per questo abbiamo chiesto al governo di prorogare il commissariamento. L’acqua che viene erogata come potabile, è assolutamente potabile – ha concluso l’assessore – Lì dove le ordinanze dei sindaci invece lo impediscono, sono state installate delle fontane, in attesa che arrivino i potabilizzatori».

  1. Una domanda ad ACQUALATINA, Ma un congruo risarcimento ai cittadini, Ai quali sono stati somministrati valori di ARSENICO molto piu’ alti di quelli consentiti, non vi passa neanche per l’anticamera del Cervello Vero? Certo a Voi che Vi importa se si ammala o muore qualcuno!!, l’Unico interesse Vs e della Vs Cricca e ARRAFFARE il malloppo… tutto il resto e’ Noia.

  2. Purtoppo se non ritorna il nostro caro amato SILVIO BERLUSCONI AL GOVERNO,l’Italia andra’ a rotoli.
    IL governo Monti pilotato dai comunisti sta’ portando il paese allo sfascio.

  3. ci risulta che è stato proprio il governo berlusconi (scritto minuscolo per disprezzo) a grattare il fondo del barile con tutto il circo da tenere su,e mantenere tutte quelle zoccole.il suo guadagno da quando è diventato premier è aumentato di 400.000 euro al giorno ,lui e la sua degna compagna polverini non mi sembra che avendo avuto 10 anni per sistemARE LA SITUAZIONE ABBIANO FATTO QUALCOSA D’ALTRO CHE NOMINARE I VARI LADRONI TIPO FIORITO E COMPANY E LASCIAMO PERDERE,FORSE QUALCHE MASOCHISTA PERCHè GIUSTO UN DISINFORMATO POTREBBE RIVOTARLOFORSE QUALCHE MASOCHISTA CHE AMA PRENDERLO RIPETUTAMENTE NEL CU