TERRACINA, FINTA ASSOCIAZIONE NO-PROFIT: EVASIONE DA 2 MILIONI

18/04/2009 di

Una maxi evasione fiscale di oltre 2 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Terracina nel settore delle frodi economico-finanziarie. Nei giorni scorsi è stata chiusa una complessa attività di polizia tributaria nei confronti di un’associazione “no profit” con la constatazione di base imponibile sottratta all’erario per oltre 2 milioni di euro, con violazioni all’imposta sul valore aggiunto per circa 400mila di euro e la denuncia di 5 persone.


“L’attività ispettiva – spiega la Guardia di Finanza – ha avuto origine l’estate scorsa da un servizio finalizzato all’accertamento delle violazioni in materia di occupazione abusiva del suolo demaniale. In quell’occasione i finanzieri avevano sorpreso quattro persone nell’intento di occupare un tratto di spiaggia libera in località ponente, attraverso l’abusiva installazione di ombrelloni, lettini e sedie sdraio, senza avere alcuna concessione rilasciata dalla competente autorità. Nella circostanza veniva acquisita copiosa documentazione extracontabile ritenuta interessante per la conseguente attività fiscale e tributaria. In seguito all’esame degli atti rinvenuti, è stata iniziata nei confronti dell’associazione una complessa attività di polizia economico–finanziaria, approfondita anche con la documentazione bancaria acquisita mediante le indagini finanziarie. L’attività tributaria ha palesato che l’associazione controllata, asseritamente costituitasi “senza fini di lucro e per finalità di solidarietà sociale” (e perciò ritenuta ex lege “non commerciale”), in realtà svolgeva diverse attività lucrative non previste dallo statuto ed incompatibili con gli scopi istituzionali. Al riguardo, l’associazione ha percepito indebitamente diversi contributi di natura pubblica e privata ed ha beneficiato di rilevanti agevolazioni fiscali, previste per il “terzo settore”, che le hanno permesso di svolgere le proprie attività commerciali a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato creando, in tal modo, una sperequazione concorrenziale. La Guardia di Finanza ha dimostrato, attraverso un’accurata applicazione della normativa tributaria di riferimento, che il soggetto verificato doveva essere considerato, dal punto di vista fiscale, come un ente privato avente per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali e, come tale, obbligato ad osservare gli adempimenti prescritti per le imprese commerciali. L’operazione di servizio, che ha consentito di smascherare questa “pseudo-organizzazione non lucrativa di utilità sociale” indebitamente beneficiaria di contributi e agevolazioni fiscali, si è conclusa nei giorni scorsi con l’accertamento di base imponibile occultata al fisco per oltre 2 milioni di euro, con violazioni all’iva per circa 400mila euro ed il deferimento di 5 persone alla Procura della Repubblica di Latina per violazioni al codice della navigazione”.