Camorra, arresti nel clan Bardellino: sequestro di beni a Ponza

24/11/2011 di
latina_questura

Sono 8 gli arresti eseguiti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza e dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Latina per associazione a delinquere di tipo mafioso nei confronti di un gruppo camorristico operante nel basso Lazio, diretta espressione del clan dei casalesi, frangia Schiavone, e facente capo alla nota famiglia Bardellino, originaria di San Cipriano d’Aversa (Caserta) e da anni insediata nel Comune di Formia.

Nella rete degli investigatori sono caduti, a quanto si apprende, nomi eccellenti della camorra casalese tra cui Angelo e Calisto Bardellino, nipoti dello storico boss dei casalesi Antonio Bardellino ucciso in Brasile nel 1988, e figli di Ernesto, già sindaco di San Cipriano d’Aversa. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è stimato in circa 8.500.000 di euro. Tra i beni in mano al clan anche un ristorante sull’isola di Ponza, uno yacht e svariate società.

RANUCCI: DIA A LATINA. «Desidero ringraziare la Guardia di Finanza di Roma e la Questura di Latina che, con grande competenza e professionalità, hanno condotto l’operazione che ha oggi portato a otto arresti e al sequestro di beni per oltre otto milioni di euro a Ponza e nel Basso Lazio». Lo afferma, in una nota, il senatore del Pd Raffaele Ranucci che poi continua: «Da tempo, con interrogazioni e atti pubblici, denunciamo la presenza di forti infiltrazioni camorristiche nella gestione delle attività economiche e commerciali del Basso Lazio e dell’isola di Ponza – prosegue – Lo
sforzo delle Forze dell’ordine operanti in quei territori deve essere quindi particolarmente apprezzato e sostenuto. Per questo chiedo al nuovo ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri di valutare seriamente l’apertura di una sede Dia a Latina, una città che, con la sua provincia, è ormai diventata terra di conquista della Camorra».

  1. Grazie alle forze dell’ordine per il loro impegno.
    La battagia contro la malavita organizzata fortemente presente nel nostro territorio deve continuare superando anche le difficoltà avute a suo tempo nello scioglimento del consiglio comunale di Fondi e sulla vicenda del MOF, riprendendo l’importante filone interrotto con la partenza dell’allora Prefetto Frattasi. Il nuovo MInistro dell’Interno é persona sulla quale confidiamo molto, e che -anche in questo territorio – può dare un grosso contributo ( anche con la istituzione della DIA ) a debellare la camorra e la n’dranghetta, per rendere la nostra provincia un territorio civile e democratico.
    Grazie

  2. …Si ma non vi dimenticate di avvisare Armandino e Claudiuccio di quello che è successso e succederà ancora..per loro sono ancora solo chiacchiere dei giornalisti. Sogno la DIA nella Provincia di Latina, speriamo che si avveri…pensate che bello uscire Armandino dalla Provincia con il cappotto sui polsi a coprire le manette tra due incappucciati…MERAVIGLIOSO!!!