Fotovoltaico, imprese pronte ad abbandonare Latina

07/08/2011 di
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La Provincia non rilascia le autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici e le imprese rischiano di chiudere. Federlazio e un gruppo di imprese che si occupano di fotovoltaico tentano di correre ai ripari, incontrando il presidente della Provincia Armando Cusani.

Il rischio è che ci sia un abbandono del territorio pontino da parte di aziende sia locali sia del nord Italia e che si aprano dei contenziosi nei confronti della Provincia di Latina, il tutto, a causa dei ritardi burocratici che potrebbero portare a non rispettare i termini di legge per il rilascio delle autorizzazioni per gli impianti fotovoltaici, competenza dell’ente di via Costa.

Sono i rischi delineati nel documento consegnato due giorni fa al presidente della Provincia da parte di Federlazio Latina. Il problema, sottolineano gli imprenditori, «è legato al grande carico di lavoro che si trova a sostenere l’ufficio Ambiente che, da parte sua, lavora con un organico non sufficiente». Cusani ha assicurato che sta già affrontando il problema. Per ottenere i finanziamenti legati agli impianti fotovoltaici è necessario rispettare i tempi previsti dalla normativa, altrimenti le pratiche vengono bloccate.

Per approfondire la questione, il 13 giugno in Federlazio si è tenuto il confronto tra trenta imprese, la dirigente del settore Ambiente della Provincia, Nicoletta Valle, e l’assessore alle Attività produttive, Silvio D’Arco. Da quella riunione è scaturito il documento consegnato a Cusani, in cui si sottolinea come «il problema emerso, legato alla carenza di organico, non consente all’ufficio di ottemperare, nei tempi previsti dalla legge (90 giorni) al rilascio delle necessarie autorizzazioni».

Circostanza che, secondo il presidente e il direttore di Federlazio, Michele Fantasia e Saverio Motolese, «se non viene risolta nel più breve tempo possibile, potrebbe portare all’abbandono da parte delle aziende del nord, alla chiusura di quelle locali e ai ricorsi nei confronti della Provincia per non avere rispettato i termini di legge. Il presidente Cusani ha spiegato di essere a conoscenza del problema e di essere già al lavoro per trovare figure professionali adeguate, ma soprattutto per trovare il modo di inserirle nell’organico dell’amministrazione che, essendo un ente pubblico, deve seguire regole precise per le assunzioni».

«Siamo certi – osserva Fantasia – che la Provincia, nella persona del presidente, si adopererà per risolvere la questione». «Federlazio – conclude Motolese – veglierà sulla vicenda e richiederà un altro incontro a settembre con i vertici della Provincia per assicurarsi che il problema si stia risolvendo».

  1. Affari per i soliti noti.

    Il fotovoltaico è una grande fregatura.

    Perchè qualcuno non ci dice quanto produce un impianto all’anno???

  2. che vergogna….poi mi raccomando lasciate le licenze ai malavitosi che prendono il terreno di altri e che conoscendo qualcuno in comune dopo che li terrorizzano ricevono sempre tutto…..

  3. @ frau

    non sapete parlare d’altro che dei malavitosi.

    Ma questo bussinis chi lo sta godendo???

    Il fotovoltaico è una grande fregatura e si spendono soldi pubblici, in parte; ma la cecità è tale che non vi accorgete di cosa sia la convenienza e ciò che è l’affare!!!!

  4. Come sempre si parla sempre per sentito dire e sempre senza verificare fatti.
    Allora, brevemente stilo dei punti per mettere a chiaro delle cose.
    1) Il fotovoltaico non è una fregatura ma una tecnologia rinnovabile in costante crescita ed ottimizzazione dell’efficienza. Andatevi a vedere 10-15 anni fa cosa c’era sul mercato e guardatevi oggi attorno.

    2) Attualmente il fotovoltaico non è vero che non conviene ma ha dei tempi di ammortamento molto lunghi se non sovvenzionati dallo stato (ovvero da tutti noi che paghiamo la corrente), cosa che lascerebbe sconfortato chiunque pensi di fare un simile investimento.

    3)Questi incentivi nascono per di non pagare i milioni di euro di multa da “donare” alla UE per le troppe emissioni di CO2 da parte delle nostre imprese, e qual’è il modo migliore se non quello di finanziare lo sviluppo di una fonte energetica rinnovabile, facendo rimanere i soldi in “casa nostra”, invece di regalarli alla UE? Certo, c’è da vedere in che modo lo stato sovvenzioni queste fonti, cosa che andrebbe migliorata sicuramente.
    Tutti i mercati nuovi devono essere sovvenzionati da uno stato. Già ho fatto l’esempio su questo sito ma lo ripropongo ugualmente.
    Immaginiamo il settore fotovoltaico come un figlio e lo stato come il suo genitore.
    Quando è appena nato deve essere aiutato economicamente dai genitori per poter crescere e crearsi una base solida dove un giorno, arrivato alla maggiore età e al sostentamento economico autonomo, potrà “abbandonare” gli aiuti dei genitori ed andare per i suoi passi.
    Lo stesso vale con qualsiasi tipo di tecnologia: deve essere aiutata agli albori per poter farla crescere, creare un mercato di installatori, manutentori, venditori, ed alimentare un nuovo mercato e nuovo settore–>soldi che circolano—>famiglie che mangiano–>ingresso di soldi allo stato tramite le tasse.

    4)Esempi, con vari dati tecnici e immagini, per meglio capire come funziona il tutto: http://www.pannellisolari.bologna.it/nuovo-conto-energia/esempi/rendimento-annuo-impianto-fotovoltaico-in-italia.html . Ho preso questo link perché meno “commerciale” di altri e spiega tecnicamente (senza tirare in ballo soldi) come sfruttare appieno l’energia solare.
    Pensate che la Germania ha molti più pannelli di noi, e immaginate che il loro ritorno economico è molto inferiore perché stanno più in alto di noi, ricevono “meno” sole (noi stiamo più vicini all’equatore) e meno incentivi, ma le aziende continuano ad installare parchi fotovoltaici.

    Se volete approfondire meglio l’argomento e cosa si può fare con le rinnovabili, cercate su google “desertec” , un progetto dove partecipiamo anche noi italiani con Enel!

    Daniele