Elezioni, Polverini: “Troppi errori sui candidati”

31/05/2011 di
polverini-renata

«Il Pdl manca di una struttura organizzativa. È necessario creare una squadra di comando, interlocutori certi e autorevoli che sappiano essere punto di riferimento sul territorio. Sono queste amministrative a dimostrare che ci sono state delle lacune, soprattutto nella scelta dei candidati sindaci». A dirlo la governatrice del Lazio Renata Polverini, intervistata da Corriere della Sera, Repubblica, Messaggero e Tempo. Le elezioni, spiega Polverini, dimostrano «due cose: che il candidato diventa centrale nelle competizioni sul territorio perchè, mentre una volta erano i partiti a trascinare, ora non è più così; che non si è trattato di un voto di protesta, ma consapevole: ha premiato personalità esterne ai partiti, come Pisapia e De Magistris». A Terracina e Sora, «qualunque sia l’esito dei ballottaggi io ho vinto, incasso comunque un gran bel risultato», sottolinea la presidente della Regione Lazio. «Ho intercettato una massa di voti che era nel Pdl, ma che evidentemente il Pdl non era in grado di controllare». Su questo «Berlusconi deve riflettere. Deve chiedersi che partito è diventato il Pdl. Un partito che ha sempre funzionato grazie a un certo effetto trascinamento: solo che oggi, purtroppo, l’effetto trascinamento si è esaurito». In caso di sconfitta, tuttavia, «non credo che il premier debba fare un passo indietro». Se a Milano vincesse il centrosinistra, prosegue Polverini, «non so cosa farà Bossi, ma so quel che dovrebbe fare il Pdl per evitare brutte sorprese da parte della Lega: allargare la coalizione ai centristi, come ho fatto io». La governatrice commenta poi il passaggio al Pdl di due eletti nella sua lista civica. Nell’incontro con i vertici nazionali e regionali, spiega, «ho detto che dobbiamo evitare i passaggi dei consiglieri da un partito all’altro e impegnarci per far ripartire la macchina amministrativa del Lazio. Basta perder tempo con persone che invece di amministrare mettono zizzania e lavorano per tenere sulla corda me e la mia giunta».

  1. Quanto sei patetica. Fai quasi pena. Hai perso le elezioni e afferma di aver vinto. Non dimendichiamoci che viene dalla scuola Arcoiana che ha come massimo esponente il re del bunga-bunga. Colui il quale ha reso povero l’Italia e gli italiani.

  2. La presidente del Lazio si è fatta un partito dal nome che sembra evocare un placido centro studi (Città nuove). Questa donnetta che sbraida in un romenesco improbabile dall’alto di un palco dovrebbe spiegare alla gente come mai da quando è apparsa in politica gli ospedali chiudono, si riducono i posti letto, aumentano i tempi per fare qualsiasi esame, si licenzia il personale sanitario, non si trovano barelle e posti letto nei pronto soccorso, si tagliano i servizi essanziali ai cittadini.