GOODYEAR, SENTENZA SENZA PRECEDENTI: CONDANNATI I VERTICI

01/07/2008 di
Vanno dai tre mesi ai 4 anni e 8 mesi le condanne nei confronti dei nove imputati nel processo per le morti alla Goodyear di Cisterna, lo stabilimento che produceva pneumatici e ha chiuso nel 2000. Le condanne riguardano ex dirigenti dell’azienda e responsabili dello Stabilimento, accusati a vario titolo di omicidio colposo pluriaggravato e lesioni.

 
I 34 operai morti e gli 8 ammalati di tumore hanno respirato per anni, dal 1974 al 2000, amianto, ammine aromatiche e idrocarburi aromatici policiclici. La maggior parte di loro lavorava nel reparto «Bambury», in costante contatto con il nero-fumo, e quasi nessuno aveva adeguate protezioni. Il giudice del tribunale di Latina Cinzia Parasporo ha sostanzialmente accolto le richieste dell’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Gregorio Capasso.
 
Le condanne più pesanti per Paul Arthur Ricchiuti, direttore di produzione dello stabilimento, a 4 anni e 3 mesi e Richard Antony Grano, presidente del consiglio d’amministrazione della Goodyear Italia a 4 anni e 8 mesi.
 
Queste le altre condanne: 3 anni e 1 mese a Steve Edward Lucas; 2 anni e 7 mesi a Charles Lee Grunder; 2 anni e 1 mese a Pierdonato Palusci; 1 anno e 7 mesi a Claude Michael Murpy; 11 mesi ad Adalberto Muraglia e ad Antonio Corsi, 3 mesi a Jeffrey Smith. Il giudice ha liquidato dai 40 e 50.000 euro di provvisionale per 44 parti civili. La sentenza è stata accolta dalle lacrime dei familiari delle vittime presenti in aula.
 
Parla di «sentenza senza precedenti in Italia» l’avvocato Luigi Di Mambro, a capo del gruppo dei legali che ha assistito le famiglie delle vittime per la parte civile nel processo contro i dirigenti della Goodyear di Cisterna di Latina. Tutto era legato, ha spiegato l’avvocato, a «stabilire il nesso di causalità tra le malattie contratte e i tumori, cosa che è stata dimostrata dalle perizie, in aula ed è riconosciuta dalla sentenza». Con lui hanno lavorato in questi anni gli avvocati Michela Luison e Mario Battisti: «È una giornata importante che ripaga il nostro impegno».
 
«Sono molto soddisfatto – dice tra le lacrime Valerio Bagialemani, presidente del comitato dei familiari delle vittime della Goodyear – volevamo stabilire un principio e l’abbiamo fatto, nessuno ci restituirà mai i nostri cari ma questa battaglia è stata fatta in loro memoria».
 
«Non commento le sentenze e non lo farò neanche adesso». Il pubblico ministero Gregorio Capasso risponde così ai giornalisti che hanno seguito il processo. Il magistrato, comunque, ha l’aria soddisfatta al termine di un procedimento che si è trascinato per una lunga fase preliminare – quando si doveva decidere se ammettere o meno con incidente probatorio le perizie – e ha visto oltre cinquanta udienze tra quelle preliminari e quelle dibattimentali. Di «sentenza equilibrata» parla, invece, Corrado De Simone, uno dei difensori dei nove imputati. L’avvocato sottolinea come «da 31 anni chiesti globalmente dal pubblico ministero la sentenza è di 24, attenderemo comunque le motivazioni per proporre appello».
  1. … devo dire che la Giudice Parasporo, ha ascoltato con tutta l’attenzione necessaria, glielo si leggeva, nelle lunghe ore passate nel caldo dell’aula d’assise, in viso. Una sentenza che rende giustizia umana. Dio giudicher