Analisi “Osserfare”, lenta ripresa dell’economia

23/01/2011 di
camera-commercio-latina

L’andamento congiunturale della provincia di Latina, il consuntivo per il II quadrimestre 2010 e le previsioni per il III quadrimestre. Dall’analisi emerge che l’economia è ancora caratterizzata da una situazione negativa, tuttavia, come già avvenuto ad inizio anno, si inverte nuovamente il trend mostrando nel periodo estivo un leggero miglioramento rispetto al primo quadrimestre 2010.

Pur persistendo saldi profondamente negativi per tutti i settori, si assiste ad un leggero recupero delle opinioni degli imprenditori, tuttavia limitato solo ad alcuni segmenti di attività. Unica eccezione è rappresentata dal turismo che registra un ulteriore peggioramento degli indicatori. Pesano comunque sugli esiti altalenanti l’incertezza sulla continuità della ripresa, la necessità per molte imprese locali di definire nuove strategie in un contesto che si mantiene di scarsa liquidità ed un mercato sempre più “severo” nei tempi, che lascia poco spazio alle aziende in affanno  di organizzare la propria capacità produttiva e finanziaria agli ordini.

Dunque, si riduce leggermente il calo congiunturale generalizzato a tutti i settori di attività economica, permanendo, comunque, una variazione tendenziale non positiva rispetto all’apertura 2010 e confermando la diversificazione delle tendenze economiche tra i diversi comparti di attività in relazione ai tempi e all’intensità della ripresa.

Per quanto riguarda la domanda, le opinioni delle imprese relative al periodo estivo confermano valori ai minimi, con un riposizionamento sui livelli di fine 2009, grazie alla leggera inversione registrata dalle attività commerciali e industriali, limitata tuttavia ad alcuni segmenti, e al lieve recupero dichiarato dagli operatori dei servizi; il che non indica una cambiamento significativo del quadro, ma lascia presumere che alcuni segmenti di attività mostrino andamenti più vivaci, se non particolarmente significativi in serie storica, almeno in termini di confronto intersettoriale.

La quota degli intervistati che dichiara in flessione i propri clienti si conferma intorno alla metà del campione, come d’altronde avviene da inizio 2008; il saldo tra quante dichiarano incrementi e quante dichiarano contrazioni della clientela torna al -35,6% (contro il -39,2% del I quadrimestre 2010 e il -37,8% del II quadrimestre 2009), mostrando, appunto, il leggero miglioramento cui si accennava in precedenza.

Meno evidenti gli effetti sul fatturato: continuano a prevalere le imprese che lo dichiarano in diminuzione, anche in questo caso la metà del campione intervistato, con  il saldo che si attesta al -39,5%, pressoché in linea con la performance di inizio anno (-41,6% del I quadrimestre 2010), a conferma che la dinamica dei ricavi si mantiene debole.

L’analisi per settori di attività economica evidenzia come il comparto maggiormente in difficoltà risulta essere quello turistico, che persiste in una situazione di profonda debolezza sia per quanto riguarda la domanda che il fatturato. Congiuntura meno negativa per il comparto del commercio che, seppur vede un saldo negativo della domanda pari al -39,6%, mostra un miglioramento rispetto al primo quadrimestre dell’anno (-45,7% il saldo); tuttavia tale risultato è attribuibile esclusivamente al recupero degli esercizi pubblici, precedentemente crollati. Gli effetti sono meno evidenti sul fatturato, per il quale prevalgono opinioni di diminuzione (60,0% la quota) pressochè in linea con l’apertura d’anno, confermando livelli minimi in serie storica.
L’industria complessivamente non mostra significative variazioni rispetto ad inizio anno, tranne che per qualche segnale di maggiore vivacità limitato ad alcuni segmenti, chimica-gomma plastica e costruzioni; i servizi confermando performance seppur critiche, comunque sopra la media dell’intera economia, con qualche segnale più positivo per i servizi alla persona e alle famiglie e le attività immobiliari.

Sul fronte occupazionale si conferma la sostanziale prevalenza di opinioni di invarianza per quanto riguarda sia l’occupazione fissa che quella atipica (rispettivamente la quota si attesta intorno al 75% circa), anche in ragione della consuetudine dei rispondenti di concentrarsi fortemente su tali modalità di risposta. Tuttavia, occorre sottolineare che tra quanti indicano variazioni si conferma la significativa prevalenza di opinioni di riduzione degli organici per l’occupazione fissa (20,5% delle imprese, era il 13,4% nell’analogo periodo del 2009), per un saldo che in serie storica è fortemente peggiorato. Il fattore stagionale influisce positivamente sulla componente atipica, determinando l’aumento della quota di imprese che dichiara una crescita delle assunzioni (9,4%, rispetto al 4,2% di inizio anno).

Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi di vendita le opinioni che prevalgono sono di una sostanziale invarianza dei listini (61,6% la quota), con la consueta accentuazione per il comparto turistico che evidenzia la maggior proporzione di imprese che dichiara una tendenziale stazionarietà dei prezzi (74,9%, contro il 61,6% medio di settore). Laddove si rilevano variazioni nei comportamenti degli operatori, sono limitate ad una frequenza leggermente superiore delle scelte aziendali di rialzo dei listini, diffuse a tutti i settori, ad esclusione dei servizi che non mutano le strategie rispetto ad inizio anno. Inoltre, le attività commerciali confermano di essere l’unico comparto che, tra quanti indicano variazioni dei listini, registra la  prevalenza di opinioni di crescita, con un saldo positivo (+8,3%), tra l’altro in aumento rispetto al primo quadrimestre 2010 (+4,4%).
La liquidità aziendale si mantiene su livelli critici, con circa la metà del campione che la dichiara in diminuzione, come per altro avviene dall’estate 2008; le maggiori criticità sono avvertite nei settori commerciali, mentre per l’industria si accenna a timidamente ad una crescente disponibilità di liquidi, seppur limitati solo ad alcuni segmenti. come indicato nel prosieguo dell’analisi.

L’attuale contesto congiunturale conferma l’effetto depressivo sulla capacità di investimento da parte delle imprese, anche in ragione del minor credito di cui esse hanno disposto negli ultimi mesi e al quale ricorrono oggi per sopperire prevalentemente ai fabbisogni di liquidità; sale all’84,1% la quota di imprese che dichiara di non aver effettuato investimenti nel corso del 2010, in ulteriore peggioramento rispetto alla media degli ultimi due anni (73% circa) e con punte negative per le attività commerciali (88,4% la quota di imprese che dichiara di non aver effettuato investimenti).

Le previsioni relative all’evolversi della dinamica congiunturale sono meno sfavorevoli che a inizio anno; rispetto comunque ad una prevalenza di opinioni di invarianza dei principali indicatori, le attese in termini di domanda per la fine del 2010 si confermano negative, ma in misura più contenuta: le imprese che prevedono una riduzione degli ordini per il III quadrimestre sono il 36,6%, contro le precedenti previsioni del 42,0%. Meno evidenti gli effetti sul fatturato, atteso per fine anno sugli stessi livelli previsti per il periodo estivo.

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Per informazioni: Camera di Commercio di Latina, Osserfare Tel. 0773/672235

  1. per una ancora più veloce ripresa dell’economia, chiudiamo sta roba qui, catapecchia di ente derivato per sistemare parenti e presunti statistici fighetti
    la Camera di Commercio è un palese ostacolo al rilancio dell’economia, parassiti con stipendi a quattro zeri, che di economia capiscono pochissimo