Nuovi sequestri alle famiglie Ciarelli, Di Silvio e Di Maio

18/12/2010 di
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Forse è solo una coincidenza, ma è sostanzioso il regalo della questura di Latina alla città nel giorno del suo natale, con sequestri e confische di beni a danno di diversi esponenti della criminalità locale per un valore di circa 3,8 milioni di euro.

Proprio oggi Cristiano Tatarelli e Annabella Cristofaro, dirigenti rispettivamente della squadra mobile e della divisione anticrimine, hanno illustrato gli ultimi provvedimenti presi dal tribunale di Latina su indicazione della questura.
Nell’ambito dell’operazione “Underwood” sono stati sequestrati una villa, due negozi e quattro terreni per un valore di circa 2 milioni di euro che, seppur intestati a V.D., latinense di 27 anni, presunto prestanome, sarebbero frutto delle attività illecite di Salvatore Di Maio, 63 anni e imprenditore di Sabaudia, per il quale è stata anche richiesta la sorveglianza speciale. L’inchiesta aveva anche coinvolto sua figlia Rosa, che si era autosospesa dal Consiglio comunale di Sabaudia prima che fosse discussa la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Gli affari di Di Maio sarebbero legati a quelli del clan napoletano dei Cava.
Continua poi la confisca di beni dei membri del clan Ciarelli. Dopo quella a danno del capostipite Antonio, è arrivata quella per i beni riconducibili al figlio Ferdinando, 47 anni di Latina, che si trova in carcere con una condanna per usura e tentata estorsione. Sono stati confiscati una villa, un terreno, tre auto, orologi, gioielli e contante per un valore complessivo di circa un milione di euro. Considerando l’elevato numero di denunce, arresti e condanne per reati contro la persona e il patrimonio che Ciarelli ha collezionato finora, è stata anche prolungata a 5 anni la sua sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. E’ stata fissata a gennaio l’udienza per la discussione dei decreti di sequestro preventivo  e sorveglianza speciale per i suoi due fratelli, Carmine e Luigi.
Sequestri preventivi e richiesta di sorveglianza speciale da discutere in udienza a gennaio anche per due cugini del clan Di Silvio, Armando Di Silvio, detto “Lallà”, 44 anni e cognato di Ferdinando Ciarelli, e Carmine Di Silvio, 37 anni, entrambi di Latina. I due, con precedenti per rapina ed estorsione, erano stati arrestati insieme con altre 9 persone del clan con l’accusa di associazione per delinquere, estorsione, usura, detenzione illegale di armi da fuoco, commissione di incendi dolosi e tentati omicidi. I sequestri riguardano due abitazioni e un terreno per un valore complessivo di circa 500 mila euro.
L’ultimo decreto di confisca e sorveglianza speciale è a danno di Pietro Mazzucco, 33 anni, che ha alle spalle condanne per rapina, furto, porto e detenzione illegale di armi, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, e che è tuttora sotto processo con l’accusa di estorsione, violazione della legge sugli stupefacenti e detenzione illegale di armi. Gli è stato confiscato un fabbricato del valore di circa 300 mila euro.

  1. Sono sequestri, visto l’andazzo nel nostro Paese di casi simili, che tra non molto ritorneranno ai leggittimi propretari. Quello che non riesco a decifrare, è come hanno fatto questi personaggi, nulla facente o lavoratori dipendenti, ad accomulare tutta questa fortuna. Ma è mai possibile che il fisco o chi per esso non si sono mai interessato di loro? Ma la finanza finanza adesso….. ha dormito?

  2. vorrei vederli svegliarsi presto e andare a lavorare come tutti magari in biciclette o a piedi come tanti disgraziati di noi invece loro macchine di lusso ville e bella vita ma sempre zingari restano.viva le forze dell’ordine

  3. una storia che è andata avanti per 30 anni, prima hanno iniziato con gli assegni scoperti cercando di comprare cavalli,poi l usura, poi i furti, rapine tentate, piccoli soprusi quotidiani, le estorsioni,poi la droga,poi i forni,imprese edili,il calcio, insomma c’è ancora tanto dove investigare, mezza latina è la loro:gente compresa

  4. Non esserne troppo certo, questa gente ha mille risorse e troppi sono coloro i quali si lasciano comprare, questa è solo una fotografia in piccolo di ciò che accade in Italia,ormai diventata repubblica sudamericana.

  5. franco ai detto che stanno alla frutta …… ti sbagli come le forze dell’ordine abbassano la guardia questi ci mangiano pure a noi