Omicidio Del Prete, il killer sarà ascoltato nel processo d’appello

Riapertura del dibattimento in appello per il processo che vede alla sbarra i mandanti e l’intermediario dell’omicidio di Vincenzo Del Prete, compiuto a Terracina nel novembre 2013. La III Corte d’assise d’appello bis, presieduta da Alfredo Ruocco, infatti, ha deciso di accogliere la richiesta del Pg Giancarlo Amato, di ascoltare in aula Tommy Maida, l’uomo che per questo fatto è stato condannato quale esecutore materiale (giudicato col rito abbreviato, ha avuto poco più di 16 anni, con sentenza adesso definitiva) insieme con Giampiero Miglietta, il quale, prima della decisione di primo grado, si suicidò in carcere. Sotto processo per questa seconda tranche ci sono tre persone: Roberto Bandiziol, Marino Cerasoli e Cataldo Patruno, i primi due ritenuti dall’accusa i mandanti dell’omicidio, il terzo invece l’intermediario.
I tre arrivano al processo d’appello con una condanna all’ergastolo pronunciata nel luglio 2016 dalla Corte d’assise di Latina. Vincenzo Del Prete fu trovato nella sua auto a pochi passi da casa, ucciso da due colpi di pistola. Il movente fu fatto risalire a una questione di denaro. Per l’accusa, Del Prete aveva prestato circa 200mila euro a Cerasoli e insisteva per riaverli indietro. Bandiziol e Cerasoli inizialmente avevano contattato i due mandanti per sequestrare e spaventare Del Prete; solo in un secondo momento maturò la decisione dell’omicidio, retribuita con 20mila euro.
Oggi, in appello, i giudici hanno accolto la richiesta del Pg di rinnovare il dibattimento per consentire l’audizione di Maida. Il perché è stato motivato anche col fatto che l’uomo in primo grado si sottopose all’esame in aula, rispondendo solo alle domande del pm, avvalendosi invece della facoltà di non rispondere alle domande delle difese. Adesso, essendo diventata definitiva la sentenza nei suoi confronti, avrà l’obbligo di sottoporsi all’esame in maniera completa. L’atto processuale si svolgerà a inizio dicembre.