LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLE “APETTE”
di MARCO CUSUMANO
Una volta c’erano i comizi in piazza e i manifesti
elettorali sui muri. Poi i comizi sono passati di moda ma i manifesti
elettorali sono rimasti. Tanti, troppi, affissi in maniera sempre più
aggressiva, uno sopra l’altro fino a coprire interi muri ben oltre gli
spazi di affissione regolare
La campagna elettorale a cui sta assistendo Latina, anzi che sta avvolgendo Latina in una spirale di slogan, quest’anno è però molto diversa. Forse, nella breve storia della città, sarà ricordata come la "campagna delle apette".
Ne parlano tutti in città. E gli spregiudicati organizzatori delle "apette" si sono organizzati per tempo sistemando decine di Ape a tre ruote nei parcheggi gratuiti più visibili della città. Angoli di piazze e strade trafficatissime, posti in diagonale o in verticale (stile Smart) con un unico obiettivo: parcheggiare l’Ape nella posizione più visibile possibile.
E ci sono riusciti alla grande. All’inizio (mancavano ancora due o tre mesi dalla campagna elettorale) le pubblicità affisse sulle apette erano quelle di locali, negozi, e attività di ogni genere. Ma per i proprietari dei mezzi a tre ruote quello era solo l’inizio degli affari. Sapevano bene, da veri imprenditori, che il boom sarebbe arrivato con la campagna elettorale. E così è stato.
Molti candidati hanno scelto quella soluzione per i loro manifesti, senza rischio di essere coperti (durerà fino alla fine della campagna?) e con ottima visibilità. Ma qualcuno, molti big e molti con disponibilità economica rilevante, hanno snobbato le apette prenotando per tempo gli spazi per gli enormi 6 x 3.
Alcuni hanno dato anche una motivazione pseudo psicologica, ma forse con un fondo di verità: "Le apette hanno occupato decine di parcheggi gratuiti tra i mugugni di molti automobilisti. Quindi metterci la faccia sopra potrebbe portare addirittura una cattiva pubblicità!".
Altra soluzione di moda: sistemare i manifesti su terrazzi e finestre di abitazioni private. Case di amici e parenti? Non solo! Qualcuno si è fatto pagare per "affittare" il balcone in una zona di passaggio. Stesso discorso per i terreni, affittati anche a 600 euro per piazzarci i mega manifesti su apposite strutture in legno.
E ancora: i vetri posteriori delle auto. Più di qualcuno ha incassato circa 100 euro per sistemare la faccia di un candidato dietro l’auto e andarci in giro per tutta la campagna elettorale. Ne è valsa la pena per 100 euro? Dipende dai punti di vista.
Di certo, per le elezioni del 2007, la fantasia non è mancata. L’ultima trovata, fino ad oggi almeno, sono state le "biciclette elettorali" con i faccioni dei candidati a spasso sulle due ruote guidate da "promoter" ad hoc.
Ognuno avrà giudicato bene o male tutti questi originali "mezzi" per la campagna elettorale. Purché, ci auguriamo, il voto non sia deciso solo in base alla pubblicità più originale.
Ho sentito alcuni responsabili di emittenti locali addirittura esaltare questa ‘dialettica’ dei manifesti abusivi e delle ‘apette’… Beh! Personalmente ritengo che sia il segnale del decadimento dei valori… e la esaltazione – servile- di persone che ritenevo culturalmente degne verso personaggi indegni di usare solo il nome di ‘politica’… che
Mario non ti sembra di essere un “tantino” negativo?
E’ vero