VIDEO Ecco com’era Littoria nel 1938, prima dello stupro urbanistico

17/09/2016 di

Com’era Littoria nel 1938? Prima dello “stupro” urbanistico culminato negli anni ’60, la cittadina pontina manteneva integre le sue linee razionaliste, poi interrotte bruscamente da palazzoni orrendi costruiti nei decenni successivi. In un video realizzato con la computer grafica, Gianmarco Montemurro ha magistralmente ricreato la città di allora…

  1. Il termine usato è poco signorile , si possono usare anche altre parole, cerchiamole.

    • invece è la definizione migliore che si possa dare rispetto a quanto accaduto a latina, uno stupro devastante per la città, violentata nella sua forma, nel suo stile, nel suo intimo. La parola non è signorile perché il fatto non è signorile, è violento e irrispettoso come uno stupro vero.

  2. Ma perchè mettere un riferimento a un fatto violento di sesso in un contesto urbanistico. Per me chi usa certi termini, vuole solo mettere del sesso nell’articolo, e basta!

    • Dicesi METAFORA, la usava anche un certo Dante Alighieri, qualche annetto fa…

  3. Al di là di tutto resta una città snaturata dagli 60 ad oggi. È necessaria una visione ampia che ci faccia recuperare il meglio delle origini.
    Ad esempio la forma dei palazzi non solo quelli istituzionali.
    Perché non stabilire un canone che si rifaccia agli incis o all’ina? Perché non prevedere che non basta vendere palazzine con ampi terrazzi con le piante già piazzate su?perché non abolire gli spiazzi passati per piazze come quelle del centro?
    Non è passatismo è rispetto per quello che abbiamo ereditato.

  4. le indicazioni urbanistiche e di pianificazione territoriale erano state dettate sia tecnicamente che scientificamente nel ventennio, era sufficiente per le generazioni successive, politici, architetti, ingegneri ecc… seguire quelle specifiche condizioni razionaliste e architettoniche apportando aggiornamenti di pari passo al progresso tecnologico, invece la repulsione verso il fascismo ha fatto si che si buttasse dalla finestra il bambino con l’acqua sporca.

    p.s. non sono fascista, nemmeno di destra, tanto meno revisionista e nostalgico.

    • Non penso sia stata repulsione al fascismo. La speculazione edilizia ha infettato tutte le città d’Italia, a partire dalla Capitale.

      Ora la domanda è semplice: come è con quali “forme” deve crescere Latina? Come sanare le ferite dei palazzoni, dei quartieri senza piazze vere, senza cortili, senza portici.
      Non ci si può accontentare solo di piazza del popolo e San marco.

      • la speculazione edilizia si poteva e può fare con intelligenza, il privato cittadino o imprenditore che vuole investire denaro in edilizia, può essere “accompagnato” da una politica che abbia coscienza e cultura nella corretta gestione del territorio.
        Si chiamino palazzinari o imprenditori non ha importanza quando le Amm. Com. sono in grado di preventivare l’espansione urbana adottando strumenti di pianificazione urbanistica che la contemplino nel breve e lungo termine.
        Dopo il ventennio la città di Littoria/Latina non poteva altro che accrescere l’espansione edilizia, quindi chi al governo della città avrebbe dovuto anticipare i tempi legiferando affinché non si lasciasse al libero arbitrio l’espansione ma si si seguissero i dettami urbanistici e architettonici preesistenti.
        Come fare per migliorare la situazione disastrosa? Con un bombardamento a tappeto di tutti gli edifici costruiti dopo il ventennio, fare tabula rasa come negli anni 30 e ridisegnare viabilità, piazze, aree verdi e edificabili come fu indicato dall’ Arch. Oriolo Frezzotti nel 1930.