I fari vanno in concessione, quello di Ponza potrebbe diventare un hotel

28/07/2016 di
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faro-ponza-latina-24ore-680935622Punti di avvistamento mozzafiato, panorami incantevoli, dimore storiche uniche nel loro genere, da ristrutturare e rilanciare per strapparle all’abbandono e farne hotel e resort di lusso. Partirà a settembre il nuovo bando di gara per l’affidamento in concessione fino a 50 anni di 20 beni di proprietà dello Stato, tra fari, torri ed edifici costieri. Il progetto, oggi alla sua seconda edizione, comprende veri e propri gioielli in mano alla Difesa e all’Agenzia del Demanio, che potranno essere recuperati e passare da quello che sono oggi, un costo per l’amministrazione pubblica, ad un nuovo introito per le casse dello Stato.

La prima operazione, che ha permesso l’aggiudicazione in via provvisoria di 9 di 11 fari proposti sul mercato, garantisce infatti un incasso per lo Stato di oltre 340 mila euro di canoni annui che ammonterà a oltre 7 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento. la ricaduta economica di 6 milioni di euro di investimenti è stata di circa 20 milioni, con un risvolto occupazionale, ha spiegato il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, di oltre 100 operatori.

«Un successo», lo definito il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che dimostra come «lavorando insieme si possano fare tante cose». Gli immobili sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Si va dal Faro di Spignon, sull’omonima piccola isola della Laguna Sud di Venezia, al Faro della Guardia, sull’Isola di Ponza, costruito alla fine dell’800, tra i punti di segnalamento di maggiore importanza del Mar Tirreno, fino al Padiglione di Punta del Pero, a Siracusa, e allo Stand Florio, a Palermo, utilizzato dalla nobiltà palermitana per sport acquatici e tiro al piccione. Ma nella lista ci sono anche torri nate nel Sud Italia per difendere le coste dagli attacchi dei Turchi, come la Torre Angellara, a Salerno.

«Non è vero che basta avere un patrimonio per valorizzarlo, – ha sottolineato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, per utilizzarlo bene servono investimenti e prospettive a lungo termine, serve una nuova filosofia, un nuovo approccio strategico della pubblica amministrazione per valorizzare se stessa. In un periodo di tempo lungo ma non lunghissimo le risorse saranno valorizzate». I fari coinvolti nel progetto, ha assicurato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, continueranno comunque a svolgere la loro funzione grazie ad un sistema automatizzato. Ma potrebbero diventare lussuosi hotel o ristoranti.

  1. Sempre e soltanto parole tipo ” lusso”, ” esclusivo” come se in Italia non esistessero persone “normali”

  2. Difficilmente le persone normali potrebbero permettersi di soggiornare in posti del genere… Pensa solo i costi da ammortizzare per poter fornire i servizi essenziali in località cosi isolate….

    • I servizi essenziali cosa. ….la luce, l’acqua gli scarichi già ci sono. Semmai i ricchi sempre in prima fila. Mi piacerebbe sapere a quanto ammonterebbe l’affitto del faro

  3. dario franceschini non altro che un curatore fallimentare per i beni patrimoniali dello Stato italiano, cioè immobili di proprietà di noi tutti che paghiamo le tasse per mantenere il suddetto patrimonio, ma i loro signori politici quelli sempre pagati dai noi per amministrare il patrimonio, spendono e spandono il denaro pubblico accumulando debiti su debiti per una cifra di 2300 miliardi di euro, e poi sono “costretti” a svendere il patrimonio per continuare a condurre una vita politicamente dissoluta a spese dei contribuenti.

    CHIARO COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA?