Elezioni, intervista a Nicola Calandrini: “Latina non è una tappa del Giro d’Italia”

16/06/2016 di

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Siamo finalmente arrivati alla vigilia del ballottaggio tra Damiano Coletta e Nicola Calandrini. Il clima incandescente che ha scompagnato questi ultimi frangenti della dialettica pre-ballottaggio, ha raggiunto il suo apice nel confronto pubblico a piazza del Popolo, dove i due si sono affrontati – bisogna dirlo – a viso aperto senza omissione di colpi. Dopo l’intervista di Latina24ore.it a Coletta proponiamo adesso quella a Calandrini.

Questo fine di campagna elettorale è caratterizzata da toni piuttosto accesi. Cosa è successo?

Le campagne elettorali sono di per sé accese, altrimenti non sarebbero competitive. Certo è che i miei avversari hanno pensato bene di bypassare gli argomenti per interessarsi di considerazioni sgradevoli sulla mia persona e sugli elettori. Ma la città sceglierà seguendo i programmi e non le offese.

Lei ha fatto riferimento al concetto di “urbanistica partecipata” per fronteggiare i cosiddetti “interessi di pochi”. Cosa significa? Intende puntare su un nuovo PRG?

L’urbanistica non è più l’idea di occupare con il cemento gli spazi considerati vuoti, ma è uno sforzo di recupero urbano attraverso la riqualificazione e la riprogettazione del rapporto tra edificato, aree verdi e campagna. In questo senso un’urbanistica partecipata vuol dire discutere in trasparenza delle scelte che si faranno, a impatto zero rispetto all’uso di nuovo suolo: il concetto è qualità urbana al posto di grandezza urbana: vogliamo una grande Latina, non una grossa Latina.

I dati del Registro Tumori di Latina sono allarmanti. Come pensa si possa migliorare l’ambiente per contrastare anche lo sviluppo di patologie connesse?

Attueremo tutte le politiche possibili nella gestione dei trasporti, del ciclo dei rifiuti e della tutela della qualità ambientale per ridurre al minimo questi rischi. La risposta sta nella capacità che avremo anche di modificare i nostri stili di vita, con azioni integrate anche con gli altri operatori che si occupano di salute pubblica, dalla Asl alla rete dei medici di base, alle facoltà di Medicina e Scienze Infermieristiche.

Coletta ha annunciato che ogni assessorato avrà in appoggio un team di tecnici a titolo gratuito. Lei che tipo di Giunta propone?

Faremo una Giunta di politici insieme a competenze dove riterremo necessario: non servono assessorati con dei piccoli “Soviet” accanto. Gli assessori sono il terminale di un’azione amministrativa determinata dalle scelte del sindaco e del consiglio comunale. I “Soviet” servono quando non c’è la rappresentanza: non hanno funzionato neanche nella Russia sovietica, non penso che lo faranno a Latina. Naturalmente l’azione amministrativa la svolgeremo con il principio della sussidiarietà e con il coinvolgimento dei cittadini e delle articolazioni sociali che costituiscono la ricchezza della nostra comunità.

Calandrini-Coletta: un pronostico secco, in percentuale, sul voto di domenica.

In percentuale 70 a 30 per noi. Con noi la Latina del lavoro, dei bisogni reali. Con loro chi pensa che basti un velodromo per cambiare il mondo. Latina non è una tappa in salita del Giro d’Italia.

  1. Se deve essere la replica di quello che avete fatto prima, cioè niente, no grazie, non ci interessa.