AEROPORTO, TUTTE LE PROMESSE DI MARRAZZO

30/11/2007 di
di MARCO CUSUMANO *

Ora
che Viterbo ha vinto il derby per ottenere il terzo scalo, i
sostenitori di Latina se la prendono con chi – a parole – aveva
sostenuto la candidatura del capoluogo pontino. A partire ovviamente
dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Le sue
dichiarazioni a favore del “Comani” risalgono addirittura al 2005, poco
dopo la sua elezione.

 

 
Il 3 dicembre 2005 Marrazzo, rispondendo ad una
domanda sul progetto dell’autostrada Roma-Latina, dichiara: «Stiamo
ragionando con le Ferrovie, ma pensiamo anche ad un sistema
aeroportuale regionale che ridia a Fiumicino il suo ruolo di grande
“hub” del Mediterraneo e che potrebbe vedere proprio a Latina la nascita del terzo scalo regionale». Il condizionale evidentemente, visto come è andata a finire, era più che giustificato.

Nel
febbraio 2006 si arriva al culmine con l’approvazione delle linee guida
del piano della mobilità regionale. Come ampiamente annunciato fu
scritto nero su bianco che lo scalo di Viterbo «sarà utilizzato
unicamente come base dell’attività di protezione civile». Mentre
l’aeroporto di Latina «garantirà il traffico dei voli charter e low cost, che traslocheranno da Ciampino»
e Frosinone sarà utilizzato per la manutenzione degli elicotteri.
Secondo il piano Rieti sarebbe stato prevalentemente utilizzato per
l’attività di volo a vela e l’aeroporto dell’Urbe sarebbe diventato lo
scalo “executive” della Capitale, mentre l’aeroporto di Guidonia
sarebbe diventato l’areoclub di Roma. All’epoca, grave errore, il
condizionale non fu utilizzato: sarebbe stato molto meglio, visto ciò
che è successo in questi giorni.

Ma a quanto pare in politica si
dimentica davvero presto. E certe dimenticanze lasciano l’amaro in
bocca. Marrazzo, il 17 ottobre 2006, dichiara: «Le decisioni che
scaturiranno dal tavolo tecnico finiranno nella ridefinizione di un
piano aeroportuale regionale molto ampio che ci porterà a ripensare un
nuovo livello di infrastrutture che possa puntare alla diversificazione
del traffico aereo puntando anche sullo scalo di Latina per i voli low cost».
Il 24 novembre 2006 l’allora assessore alla mobilità Ciani dice: «Se i
tour operator dovessero scegliere Frosinone o Viterbo va bene, ma il nostro indirizzo è verso Latina».
 
Appena
due mesi fa, il 20 settembre 2007, Marrazzo si sbilancia a favore di
Latina escludendo le concorrenti: «L’aeroporto di Ciampino deve tornare
ad accogliere un milione di passeggeri, perché non può reggere gli
attuali cinque milioni. Un numero di passeggeri che né Viterbo né Frosinone riuscirebbero da sole a gestire». Chi ha fatto due più due pensando all’unica rimasta, Latina, si è sbagliato di grosso.
(* Il Messaggero, 30-11-2007)
  1. La solita storia: i politici promettono e poi la gente resta fregata. poi ci si lamenta dell’antipolitica! ma nessuno si domanda da dove nasce: proprio da questi episodi.