AUTOVELOX E TRAFFICO, PROVINCIA ALLO SBANDO
La vicenda del bando della provincia sugli autovelox è sintomatica di come i nostri amministratori intendono la gestione della cosa pubblica: aumento della pressione sui cittadini e nessuna prevenzione.
In un paese in cui, con i vari Grattini e Superenalotto, sono riusciti a tassare anche i sogni, lamministrazione provinciale di Latina e molti comuni sperano nellindisciplina degli automobilisti per rimpinguare le casse. Ma quello che più colpisce è che si tenti ancora una volta un affidamento in house prevedendo delle condizioni che scoraggino una vera partecipazione alla gara, in modo da poter meglio controllare lesito del bando.
Il vero obiettivo, quello della prevenzione e della tutela della sicurezza e salute dei cittadini, costituisce una varabile della quale si può bene fare a meno.
Sul tema degli incidenti stradali la nostra provincia vanta dei primati di cui altri si vergognerebbero, ma da noi no, da noi la velocità è un businnes e guai a fermare qualcuno, magari salvando qualche vita!
E allora abbiamo amministrazioni comunali che mettono rilevatori di velocità su strade statali, altre che costruiscono dei dossi a mò muraglia cinese, rotonde che impediscono il passaggio dei mezzi pesanti perché a forma ellittica oppure con un passo a misura di utilitaria. A volte i vigili urbani sono talmente impegnati nel redigere verbali che le atre competenze (antiabusivismo, ad esempio) sono messe da parte, con buona pace del rispetto delle regole urbanistiche.
Insomma, sul fronte traffico, pur di mettere mani nelle tasche dei cittadini, la fantasia non conosce confini.
A Latina, ad esempio, la tariffa è aumentata del 20% senza alcuna modifica del servizio, e gli ausiliari del traffico sono stati trasformati in veri e propri esattori. La speranza non è quella di avere una mobilità urbana più ordinata e sicura, ma che i cittadini violino le norme in modo di appioppare qualche multa.
Intanto, però, scompaiono i giovani delle cooperative sociali, con i quali potevi scambiare quattro chiacchiere e che un po di controllo almeno te lo garantivano; le colonnine per i biglietti di sosta, appena diventate di proprietà comunale, sono scomparse sostituite da quelle della nuova società; chi vive al centro del capoluogo è costretto a levatacce per spostare lauto, nessun tipo di abbonamento.
Vorrei sapere quanto esattamente le amministrazioni (comunali e provinciale) hanno incassato, se gli introiti vengono utilizzati come impone la legge per strutture per la sicurezza e strumenti per la prevenzione e leducazione stradale, mi piacerebbe conoscere quanto incassano le società private che gestiscono i parcheggi o noleggiano gli autovelox, sarebbe curioso sapere quanto ci costa il procedimento di contestazione delle multe e il contenzioso, giudiziario ed extragiudiziario, che ne deriva.
Ne uscirebbe che il gioco non vale la candela, almeno per i cittadini.
Propongo, allora, di installare in alcuni punti strategici, urbani ed extraurbani, delle apparecchiature che indicano allautomobilista la velocità della vettura, ponendo subito dopo, a campione, gli autovelox. E un deterrente che funziona, perché lautomobilista viene preavvertito che corre il rischio di essere multato, senza avere alcuna scusante, magari mettendo qualche pattuglia per limmediata contestazione. Forse ci sarebbero meno incassi, ma sicuramente diminuirebbero gli incidenti e il contenzioso.
Per il centro storico è ora che si pensi a forme di abbonamento per i residenti, così il comune incasserebbe direttamente e i cittadini potrebbero dormire sonni tranquilli.
Le amministrazioni -che da organi rappresentanti dei cittadini, dovrebbero dare almeno il buon esempio verso la legalit