Giappone, rischio di catastrofe nucleare
È un momento grave per il Giappone, il più grave dalla resa e dalla disastrosa Seconda guerra mondiale, funestata in chiusura dall’olocausto atomico di Hiroshima e Nagasaki. Il premier Naoto Kan torna a parlare alla Nazione e tocca corde sensibili per la cultura e la storia giapponese: «È il momento più difficile dalla fine del conflitto: chiedo a tutti la massima unità», dice, con indosso la tuta celeste delle emergenze, ormai diventata la sua divisa. Quando dalla prefettura di Miyagi rimbalzano le ipotesi della polizia di almeno 10 mila morti, la priorità è scongiurare una nuova ecatombe nucleare, lottando contro tempo e imprevisti per la messa in sicurezza degli impianti danneggiati dal sisma la cui magnitudo è stata ritoccata a quota 9, al quarto posto tra i terremoti più potenti mai registrati. Il premier afferma che «non ci sarà un’altra Cernobyl», in riferimento ai timori di contaminazione generata dalle perdite di sostanze tossiche dall’impianto di Fukushima 1. I livelli di radioattività sono pericolosamente tornati a salire oltre la norma attorno all’impianto, ha annunciato l’agenzia Kyoto. E da Paragi è rimbalzata la notizia che i vapori fuoriusciti sabato dopo l’esplosione a una struttura di contenimento hanno comportato una «importante» emissisone di radioattività. L’Aiea ha confermato da Vienna che la situazione nella vicina centrale di Onagawa è normale e che quello di ieri era stato un falso allarme: quella rilevata attorno alla centrale era la radioattività portata da Fukushima 1. Anche nella centrale di Tokai sembra sia stato tutto risolto. Il vero problema resta Fukushima 1, con dettagli che diventano sempre più preoccupanti: le barre di combustibile al reattore n.3 hanno subito danni. «La situazione che resta grave», è stato detto dalle autorità. Resterebbe in piedi l’ipotesi di una esplosione e addirittura quella del ‘meltdown’, la fusione, ossia la catastrofe. È intanto stato confermato che sono almeno 160 le persone esposte al rischio contaminazione per l’esplosione e la perdita di radiazioni di sabato dopo la distruzione della gabbia di contenimento più esterna del reattore n. 1. La paura radiazioni mette in fuga anche gli stranieri, con Parigi che oggi è la prima ad esprimersi in maniera esplicita: l’ambasciata di Francia a Tokyo invita i propri cittadini a lasciare la capitale nipponica e la sua regione, per l’impatto collegato al terremoto, incluso «il rischio contaminazione». È, in base a quanto accertato dall’Ansa, in molti, a partire dalla nutrita presenta europea, hanno già prenotato voli per mettere al sicuro famiglie e figli. Quanto agli italiani, scendono a 5 (su 29) i residenti nelle aree più colpite con i quali non è stato ancora possibile stabilire un contatto. Confermato, afferma l’ambasciatore Vincenzo Petrone, che nessun concittadino è a meno di 100 km di distanza da Fukushima I, dove le evacuazioni hanno superato le 200.000 unità. La polizia nazionale ha fornito un bilancio di oltre 2.000 persone tra morti e dispersi, ma Naoto Takeuchi, capo della polizia di Miyagi ha parlato di almeno 10 mila morti solo nella sua prefettura, con la capitale Sendai devastata dall’onda anomala di oltre 10 metri di altezza e centinaia di corpi continuano a essere rinvenuti lungo le coste. Si è saputo anche che gli edifici distrutti o spazzati via dallo tsunami sono stati 46 mila. Un autentico miracolo appare il recupero di uomo di 60 anni, mentre si trovava a 15 chilometri di distanza dalla costa di Fukushima, dopo aver passato due giorni attaccato a un pezzo di tetto della sua abitazione investita dal maremoto. Nelle città colpite dalla forza dell’onda mancano cibo, acqua e carburante, lunghe code si sono formate davanti ai pochi negozi aperti e file ancora più lunghe di veicoli bloccano le strade che portano alle stazioni di rifornimento di carburante. Milioni di persone sono rimasti senza corrente elettrica e si preparano, dopo l’annuncio del premier, al suo razionamento da domani a fine aprile in tutto il Paese, a causa del blocco delle centrali nucleari. L’impatto del sisma-tsunami sull’economia giapponese sarà «considerevole», fa sapere il governo. Oggi è giorno di lavoro e lo sforzo è tornare alla normalità. Le Borse di Tokyo e Osaka si sottoporranno alle scosse dei mercati e il governatore della BoJ, Masaaki Shirakawa, promette sostegno e iniezioni di liquidità , mentre il ministro delle Finanze, Yoshihiko Noda, promette di vigilare sullo yen.
MA finiamola di far CATASTROFISMO!!..ma certo !!non vedevate l’ora di avere NOTIZIONI per poter vendere qualche copia in piu’!!e quando non sapete cosa scrivere vi create gli articolo del tipo 6 baristi di Latina hanno aumentato il caffe’!!
(pure il tempo e l’inchiostro ci sprecate!!!!)
La notizia di un disastro per ora non e’ vera,e quindi INUTILI GLI ALLARMI che Ci propinate!!Quando sara’ e se sara’ allora potretet dire la vostra.
PER FAVORE FINITELA DI FAR SCOOP SENSAZIONALISTICI,CHE TANTO IN POCHI ORMAI VI CREDONO!!
Fabrizio sei di latina? Allora pensa alla centrali nucleare di sabotino e sul garigliano, cerca chi ti possa raccontare con onestà perchè sono state chiuse, specialmente quella al confine con il lazio.
Allarmismo? sono quelli come Te superfciali nel analizzare i problemi sottovalutandoli, forse i giornali enfatizzano per vendere copie, ma la realtà comunque induce per forze maggiori a riflettere sulle tragedia giapponese d’immani proporzioni e sul rapporto tra l’essere umano e la natura, dando ragione agli ambientalisti anche se antipatici, che il rischio del nucleare è troppo alto rispetto ai benefici che potrebbe portare.