Ombra del doping sul Giro d’Italia, sospeso Kristijan Koren
L’operazione pulizia dell’Uci arriva anche al Giro d’Italia che ha fatto tappa ieri a Terracina passando anche a Latina.
Kristijan Koren, gregario di Vincenzo Nibali alla Bahrain-Merida, è fra i corridori fermati dall’Unione ciclistica internazionale dopo gli sviluppi dell’inchiesta doping denominata Aderlass e scattata in seguito alle accuse di trasfusioni del sangue da parte di alcuni atleti. Subito sospeso il corridore.
E fra i coinvolti c’è anche il ds della Bahrain-Merida, Borut Bozic, e l’ex corridore Alessandro Petacchi – oggi commentatore tv – assieme al croato Kristijan Durasek (UAE Emirates). Koren era in gara proprio al Giro, Durasek al Tour di California.
L’Uci ha adottato «un provvedimento sospensivo sulla base delle informazioni delle autorità austriache per una potenziale violazione della normativa antidoping»; i rispettivi team hanno subito preso le distanze e agito di conseguenze. Petacchi si è difeso davanti ai microfoni della Rai – che lo ha sospeso per il momento – sostenendo di avere appreso «da una mail» dell’indagine.
«Sembra abbia avuto contatti con il dott. Schmidt. Ribadisco di non averlo mai conosciuto: non ho mai nemmeno parlato con lui – ha spiegato lo sprinter ligure -. Lo stesso Stanga, mio manager alla Milram, ha dichiarato di non averlo mai conosciuto. Ho già contattato il mio avvocato, voglio chiarire presto e tornare a seguire il Giro con voi».
Sulla vicenda ha detto la sua anche il direttore di Raisport, Auro Bulbarelli: «Stamattina a Petacchi è arrivato un comunicato da parte dell’UCI che lo informava di un’indagine. Ci siamo guardati in faccia e abbiamo convenuto che Petacchi non potesse avere la necessaria serenità per continuare il proprio lavoro. Tornerà in Toscana, per fare chiarezza e capire: se la vicenda non subirà ulteriori aggravamenti, lui sa che può sempre tornare con noi anche durante il Giro».