Rapinatore di Aprilia ucciso dal gioielliere, condannati due complici

08/07/2018 di

Due dei tre rapinatori arrestati per la sanguinosa rapina in una gioielleria avvenuta a Pisa la sera del 13 giugno 2017, nella quale un bandito, Simone Bernardi di Aprilia, fu ucciso dal commerciante in una sparatoria, sono stati condannati ieri dal tribunale di Pisa a 9 anni e 4 mesi di reclusione con processo in rito abbreviato. La notizia è riportata stamani dai quotidiani locali. Gabriele Kiflé, 31 anni di Aprilia difeso dall’avvocato Alessia Vita, e Marco Carciati, 43 anni, pisano, erano accusati di tentato omicidio aggravato, tentata rapina aggravata, ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco.

Il terzo bandito arrestato per quella rapina, Damiano Masi, 39 anni, di Pomezia (Roma), ha scelto di farsi processare con il rito ordinario. Secondo la ricostruzione della procura, accolta interamente dal giudice per l’udienza preliminare, Kiflé, armato di pistola, entrò poco prima dell’orario di chiusura nel negozio insieme a Bernardi e rivolse l’arma contro la moglie del gioielliere Daniele Ferretti, che si accorse di quanto stava accadendo mentre si trovava nel retrobottega. Il commerciante, con la sua pistola, legalmente detenuta, intervenne a difesa della moglie e nella concitazione di quei momenti Kiflé sparò per primo mentre Ferretti fece fuoco per difesa colpendo a morte Bernardi e mettendo in fuga i banditi, poi rintracciati e arrestati nei mesi successivi.