Arrestato a Ferrara il fratello di Ahmed Hanachi, il killer di Marsiglia che visse ad Aprilia

08/10/2017 di

Lo hanno hanno fermato in strada, mentre si aggirava disarmato per le vie di Ferrara: Anis Hannachi, uno dei fratelli di Ahmed, il killer che alla stazione di Saint-Charles di Marsiglia ha ucciso a coltellate le cugine Laure e Marianne, è stato bloccato ieri sera dall’Antiterorrismo della Polizia.

Gli uomini della Digos di Bologna e Ferrara hanno dato esecuzione ad un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità francesi. L’accusa ipotizzata dagli inquirenti transalpini nei confronti del venticinquenne tunisino, che subito dopo esser stato bloccato è stato messo a disposizione della Procura generale presso la corte d’appello di Bologna, è partecipazione ad associazione terroristica e complicità nel delitto commesso dal fratello: potrebbe essere stato lui, sarebbe questa l’ipotesi investigativa, a radicalizzare Ahmed, che ha vissuto per anni ad Aprilia, indottrinandolo e avvicinandolo ai principi del jihad.

Ma non solo: Anis potrebbe aver avuto un ruolo nell’organizzazione di quanto avvenuto a Marsiglia anche se, secondo quanto è stato possibile ricostruire al momento, non sarebbe stato presente nella seconda città francese il giorno dell’attentato.

L’arresto del tunisino apre ora nuovi scenari investigativi sui quali sarà necessario fare chiarezza il prima possibile: da quanto tempo era in Italia, dove ha soggiornato, ha potuto contare su appoggi nel nostro paese, chi ha incontrato, ha avuto contatti con personaggi frequentati dal fratello nel suo periodo trascorso in Italia? Tutte domande che saranno approfondite nelle prossime ore dagli uomini dell’Antiterorrismo, scandagliando le eventuali spese effettuate con carte di credito e bancomat e analizzando le celle e i tabulati telefonici.

All’arresto si è arrivati comunque al termine di una complessa attività investigativa che ha visto la collaborazione tra l’Italia e la Francia sia a livello di apparati d’intelligence e antiterrorismo sia a livello giudiziario, con il coinvolgimento diretto, per quanto riguarda il nostro paese, della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo e della procura di Roma, che dopo la strage di Marsiglia ha aperto un fascicolo contro ignoti e per finalità di terrorismo.

Gli accertamenti finora svolti dall’Italia su Ahmed Hannachi avrebbero accertato che l’uomo, nel periodo passato ad Aprilia con la moglie italiana, non era mai finito tra gli elenchi dei soggetti radicalizzati o sospettati di essere tali, mentre aveva dei precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di droga. Bisognerà dunque capire che ruolo ha avuto Anis nella “conversione” dell’attentatore di Marsiglia.

Ma gli accertamenti serviranno anche a stabilire se i due fratelli si siano mossi insieme in Italia negli ultimi tempi: Ahmed è stato per l’ultima volta ufficialmente nel nostro paese il 16 marzo scorso, quando ha depositato alle Poste il kit per il rinnovo del permesso di soggiorno, scaduto a gennaio. L’appuntamento era fissato per il 6 aprile ma il tunisino non si è mai presentato. C’era anche Anis con lui a marzo? Per fare cosa?