Api, Fli e Mpa: “Il porto di Latina cancellato da Di Giorgi”

29/11/2011 di
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Gentile redazione, “Il porto di Latina è una grande opportunità, non solo siamo interessati, ma questa potrebbe essere la strada giusta per consentire anche a noi di continuare a lavorare a casa nostra”.

Non usava giri di parole Gianfranco Rizzardi, titolare dell’Azienda che costituiva il cuore della cantieristica pontina con i marchi Rizzardi e Posillipo, per esprimere la necessità vitale, che noi condividiamo, di avere una struttura portuale, nuova ed efficiente, anche a Latina, nel più ampio sistema della portualità del Lazio e della nostra provincia. Non solo, ma lo stesso Rizzardi, giustamente, considerava questo uno dei “punti nodali di ogni ipotesi di sviluppo futuro”.

Questa ipotesi sembra essere stata cancellata dalla attuale Amministrazione comunale, a guida Di Giorgi, che in modo troppo frettoloso e superficiale, ha eliminato il Porto di Latina dal Piano Triennale delle opere pubbliche da realizzare. Occorre opporsi con determinazione a questo intendimento che, se non modificato, non solo costituirebbe un freno allo sviluppo, ma vanificherebbe anni e anni di studi, progettazione ed iter amministrativi che avevano portato l’intervento in uno stato già avanzato, al punto da poter essere in breve tempo definito, con apposito Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34, del DLGS 267/2000, da concludere con la Regione
Lazio, con l’approvazione, previa apposita conferenza dei servizi con gli enti e i soggetti pubblici coinvolti.

Queste erano le previsioni solo del 20 ottobre 2008, quando il Consiglio comunale senza alcun voto sfavorevole, con delibera n. 87, approvava il Progetto preliminare del Porto e il relativo atto di indirizzo sulla procedura da adottare per l’attuazione del progetto del complesso portuale integrato di Foce Verde. Favorevoli i Consiglieri: CALANDRINI, TIERO, DI MATTEO, MALVASO, LUCANTONIO, DI RUBBO, NASSO, BOCCATONDA, ANTONNICOLA, GIULIANELLI, MAIETTA, DI GIORGI, CHIARATO, TRIPODI, DE MONACO, SOVRANI, PALOMBO, GIOIA, BRUNI, DI FAZIO, CARNEVALE ALESSANDRO, MESSINA, AIELLI, CATANI.

Non dimentichiamo, che l’esigenza di continuità degli atti amministrativi è dovuta a ragioni di economicità, razionalità, tempestività e ottimizzazione degli interventi, per non dover sempre ricominciare daccapo senza realizzare mai nulla.

Ricordiamo che, solo nel 2008, il Consiglio comunale di Latina, con Delibera numero 2, approvava all’unanimità, con il voto favorevole della stragrande maggioranza dei consiglieri di maggioranza e di minoranza che ancora oggi siedono in Consiglio, le c.d. “linee guida per la ristrutturazione e riqualificazione urbanistica ed ambientale della parte costiera del territorio denominata Marina di Latina”

Nel segno già tracciato del rilancio e dello sviluppo della Marina di Latina, al punto 3 della approvata Delibera si prevede la “realizzazione del Complesso portuale integrato in località Foce Verde con annessi: cantieristica, polo fieristico espositivo, attrezzature commerciali, residenzialità compatibile e integrata con il complesso portuale; servizi vari e opere di urbanizzazione, il tutto quale nuovo inserimento turistico – ricettivo di rilevanza e di qualità di livello nazionale e di interesse anche internazionale con esplicito riferimento alla progettualità avviata”. L’opera portuale è inquadrata, sempre secondo la delibera in questione, attualmente ancora in
vigore secondo il richiamato principio della continuità degli atti amministrativi, nell’ambito di un più vasto disegno turistico-recettivo, esteso all’intera parte del territorio in questione, attraverso la realizzazione di più insediamenti turistico-recettivi e di relative infrastrutture ed opere di urbanizzazione, con ampia dotazione di servizi connessi, in aggiunta a quelli propri della residenzialità ristrutturata. Sono evidenti, al punto di non dover essere approfondite, le ricadute positive che la realizzazione di tale progetto implica per l’intera collettività.

Da allora è cambiata soltanto l’opportunità, divenuta oggi più concreta in ragione dell’approssimarsi dei giochi olimpici di Roma 2020, di inserire Latina tra le città candidate ad ospitare le discipline olimpiche legate alla presenza del mare e dei laghi. La ricaduta in termini economici, occupazionali, sociali, culturali e di immagine, è facilmente intuibile. E la città di Latina, per la sua vicinanza a Roma, per la sua naturale caratteristica di città di mare ed esposta ai venti, per la presenza di bacini lacustri, per il suo primato, tra tutte le città del Lazio (specie a seguito del recente provvedimento del Governo Monti definito Roma Capitale) ha tutte le caratteristiche e le carte in regola per divenire la sede delle discipline degli sport velici e della canoa. E’ chiaro che la presenza di un porto e delle connesse strutture turistico-recettive, infrastrutture e attrezzature che, partendo dall’iter già avviato per il 2020, data di inizio dei giochi
olimpici, sarebbero sicuramente realizzate, costituirebbe un punto di vantaggio in più per il raggiungimento di questo importante traguardo per Latina e per il comprensorio limitrofo. Si invita pertanto il Consiglio comunale ad approvare l’emendamento che prevede il reinserimento del punto relativo alla portualità, nel PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE.

Considerata la posta in gioco per la nostra città, siamo pronti, su questo argomento, insieme ad altre forze politiche e non, a convocare gli Stati generali dei mondi dell’economia, dell’associazionismo, dei sindacati, della cultura e di tutte le categorie che abbiano interesse a sostenere e a coordinare gli interessi in discussione.

Il Coordinatore Provinciale API di Latina
Alessandro Aielli

Il Coordinatore Provinciale FLI di Latina
Fabio Caiazzo

Il Coordinatore Provinciale MPA di Latina
Silvestro Messina

  1. Personalmente sono favorevole ad un porto attrezzato, ma non lo farei gestire ai privati. Sarebbe un regalo. Sappiamo tutti quanto incasssano i gestori dei pontili per il ricovero di una imbarcazione con tasse pari allo zero. Se il comune di Latina è efficiente potrebbe benissimo gestirlo. E sono sicuro che il bilancio comunale tornerà attivo.