La Nexans e i politici assenti ingiustificati

09/10/2010 di

di GIUSEPPE PANNONE

La dignità di avere uno straccio di progetto per la gestione del territorio, delle sue risorse, della tutela dei cittadini, è l’elemento che distingue una comunità proiettata verso il futuro da una in decadenza. La rotonda di B.go Piave ieri era affollata da decine di lavoratori in GIG, su di loro incombeva la faccia sorniona, ingombrante e furbetta di un ex sindaco di Cisterna, oggi membro di un sedicente Movimento delle Province del Lazio, ritratta su un megastriscione con lo slogan “l’impegno si rinnova”.

Subito sotto quasi una risposta con la scritta “Sempre + Precari” su un cartellone artigianale. Una metafora del caso? Non so. Ma a volte le combinazioni del destino non sono casuali. Come le altre scritte sulla rotonda ”politici assenti ingiustificati”, “politici pontini: fuori le palle”, o le crude parole di Pennacchi, con l’amara constatazione dell’assenza di deputati, senatori, rappresentanti provinciali e comunali, che diventa un giusto atto di accusa; o ancora quella foto nello stand della “notte del lavoro” che raffigura due lavoratori intenti a piantare la croce tombale della Nexans.

Eppure la storia industriale di Latina era stata esaltante fino a qualche decennio fa, proprio quando i politici c’erano sul serio, tenevano alla loro terra e mostravano le palle, mica calavano le braghe.

Oggi la Fulgorcavi è la dimostrazione dell’ignavia che i politici “moderni” rappresentano e l’intero sito attorno a B.go Piave è il simbolo del degrado, dell’inquinamento, delle speculazioni fini a se stesse.

Quello che temo è che la Nexans si trasformi in un’altra Meccano, dove politicanti inconsistenti e traviati hanno lasciato spazio ad un imprenditore senza scrupoli, abbandonando gli operai al loro destino, cedendo capannoni e terreni ad un solo euro. Neanche Giuda si è venduto per così poco!

  1. Gli operai della Nexas puniti dagli stessi politici a cui hanno dato i voti.