Crisi, a Roma chiusi 1.500 negozi dall’inizio del 2013

05/09/2013 di

«Dall’inizio del 2013 nella città di Roma hanno già chiuso 1.500 negozi chiusi, con una perdita di 4.000 posti di lavoro, a causa della crisi economica e del calo di consumi. Con interventi come quello sui Fori Imperiali rischiamo la chiusura di molte altre attività. L’amministrazione deve stare molto attenta in questo momento». Lo ha detto il presidente della Confesercenti Roma Valter Giammaria a margine della riunione presso l’assessorato al commercio con gli assessori capitolini Marta Leonori e Guido Improta.

  1. Si ma che negozi chiudono? Quelli che se entri dritto e esci storto. Non si accontentano di quadagnare la giornata ; ma pensano a fare i soldi e rubare la povera gente per comprarsi la villa e il suv. Quelli onesti sono sempre aperti come mai

  2. E’ solo colpa della crisi o anche del fatto che molti di questi esercizi hanno vissuto e prosperato sul nero. Ora che debbono fare qualche scontrino in più non riescono a rimanere sul mercato. A parte la minoranza onesta, quanti si sono arricchiti col nero?

  3. Ma che razza di commenti fate? Entro dritto, esco storto, gli scontrini… Le attività commerciali vengono viste come mucche da mungere e basta. Tasse fisse slegate dall’effettivo reddito, sanzioni boccaccesche, ed indifferenza dello stato alla crisi dei consumi. È facile parlare quando si ha un buono stipendio fisso, eh?

  4. Quarda bello che anche io ho un’ attività e non mi lamento perché mi accontento dello stipendio; e di clientela ne ho tanta e non la prendo in ganna. Tu per parlare hai percaso chiuso. Mi dispiace

  5. @ twocent
    Appunto tu fai parte della minoranza onesta, ti spremono perché’ paghi tutto, Ma quanti commercianti non lo fanno? passano piu tempo dal commercialista per sviare le leggi, che nel negozio.
    PS. lascia stare i nostri stipendi io sn in cassa integrazione

  6. Adesso ti capisco. Perché anche io fino a 3 anni fa ero in cassa poi ho avuto la fortuna di aprire una pizzeria. Ti consiglio di provare tanto le aziende se ne sono andate via.

  7. No, non ci siamo, vedo che non avete ancora ben chiaro cosa è successo negli ultimi 7 anni in Italia e ancora succede. Se qualcuno vuole aprire una pizzeria o un altra attività (e oggi è quasi obbligatorio provarci, vista la totale assenza di altre possibilità lavorative) va da un commercialista per farsi fare un prospetto di quali saranno i costi e le tasse da pagare.

  8. Uno poi si fa due conti, e va… Dopo sei mesi, che non hai ancora ammortizzato i costi iniziali, cominciano ad assillarti con balzelli insostenibili (vedi a Latina quelli della dogre) o sanzioni illogiche dell’A.E. per improbabili avvisi di rettifica e liquidazione, oppure le cartelle pazze della Latina Ambiente, o Aqualatina, o balzelli comunali che nanche conoscevi… Incassi 1.000 e devi pagarne 1.600. E noi, invece di ribellarci a questo stato di cose, facciamo ironia?