Sos comunità di recupero: la Regione non paga

28/05/2013 di

La commissione Politiche sociali e Salute, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha poi ricevuto in audizione il Cearl, Coordinamento Enti ausiliari Regione Lazio, che raggruppa il 95% degli enti e delle comunità di recupero per tossicodipendenti del Lazio che si riconoscono nell’intesa Stato-Regione.

L’incontro ha approfondito la problematiche legate ai ritardi dei pagamenti delle Asl, che stanno creando delle evidenti sofferenze di gestione nei Centri, e quelle relative al mancato adeguamento delle rette delle comunità di recupero a quelle di altre Regioni o almeno – sostengono i rappresentanti del Cearl – alla media nazionale (l’ultimo aggiornamento nel Lazio è avvenuto nel 2002).

«Con 38 euro al giorno, abbiamo le rette più basse d’Italia, che non bastano neanche a coprire le spese per ottenere l’accreditamento», hanno denunciato Germana Cesarano e Massimo Bagnaschi, presidente e vicepresidente del Cearl. I due rappresentanti hanno anche spiegato che la riduzione da 1.343 alle 825 unità attualmente in trattamento, per effetto dei tagli al budget e ai posti letto previsti in questi anni di Commissariamento, non hanno ridotto la spesa regionale per quei servizi, perchè il numero dei tossicodipendenti non si è ridotto: è aumentato il numero di coloro che vanno in cura in altre regioni e che costano di più al sistema sanitario laziale. Hanno partecipato alle audizioni, oltre al presidente Lena e ai consiglieri Agostini e Panunzi, le consigliere Teresa Petrangolini e Marta Bonafoni del gruppo ‘Per il Laziò, Davide Barillari (M5S), Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), Fabrizio Santori (La Destra) e Gianfranco Zambelli (Pd).