Scontri a Roma, linea dura: cortei vietati per un mese

18/10/2011 di

Cortei vietati nel centro di Roma per un mese. È una linea dura, quella scelta dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo le devastazioni di sabato scorso nella capitale. Per questo, in serata, firma un’ordinanza, nella quale stabilisce che si potrà manifestare solo in una delle piazze concesse.

Si muove, il sindaco, usando i suoi poteri di commissario straordinario per l’emergenza traffico, sottolineando che «in questo territorio saranno possibili solo manifestazioni stanziali, da tenersi nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma».

Contrario il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che parla di «provvedimento sbagliato e da ritirare. Confermiamo la condanna radicale di tutti gli episodi di violenza. Impedire una manifestazione è la strada meno efficace per contrastarli». L’ordinanza, che mira a proteggere Roma dai violenti dopo le violenze dei black bloc durante il corteo degli Indignati di sabato scorso, è destinata a scatenare polemiche. A partire dalla manifestazione dei metalmeccanici della Fiom prevista per venerdì prossimo. Gli organizzatori avevano espresso la ferma intenzione di sfilare per le vie della città, mentre fonti della questura indicavano che la linea era di mettere a disposizione solo una piazza per un sit-in. Anche se per i black bloc quella della Fiom a Roma sarà «uno spazio politico troppo qualificato per riempirlo», in sostanza, «non ci saremo».

E nell’ordinanza del sindaco Alemanno si fa riferimento agli scontri verificatisi sabato scorso durante la manifestazione degli Indignati, alla luce dei quali si rende necessario «rivalutare» i regolamenti relativi allo svolgimento delle manifestazioni nel cuore della citt…. Alemanno dà così seguito alle sue parole di sdegno per quanto accaduto sabato. Chiama i violenti ‘belvè dopo averli chiamati ‘animalì e chiede di isolarli come si fece negli anni ’70 con i terroristi. Il sindaco vuole che a nessun costo Roma torni a vivere una giornata come il 15 ottobre per colpa dei teppisti. In sostanza scene come quelle del luglio 2001 a Genova o di due giorni fa a piazza San Giovanni non devono più ripetersi nella capitale.

«I violenti -dice Alemanno- non devono avere forme di indulgenza perchè solo così li si può colpire». Da qui un ragionamento sugli interventi concreti. «Mi sto confrontando con le altre autorità, con il ministro degli Interni sulle misure da prendere per difendere Roma da queste manifestazioni – aveva detto Alemanno prima di firmare l’ordinanza- In realtà, la nostra intenzione è quella di salvaguardare il diritto a manifestare separandolo dalla violenza e dai disagi dei cittadini». E mentre si accingeva a dire no a tutti i cortei per un mese nel cuore di Roma, invocava «la solidarietà di tutti, dei sindacati e dei partiti per ottenere un cambio di passo».

  1. Ora spiegatemi che cosa hanno a che fare i cortei con la mancanza di controllo da parte del governo dei Black Bloc?