Guerriglia a Roma, la cronologia degli scontri

Oltre cinque ore di guerriglia quelle vissute dalla Capitale durante la manifestazione degli Indignati. Circa 70 feriti, secondo il primo bilancio. Ecco la sequenza degli scontri minuto per minuto.
13.50 – il corteo parte da piazza della Repubblica
14.10 – alcuni manifestanti danno alle fiamme la bandiera italiane e della Ue che sventolano sul tetto di un hotel
14.50 – Iniziano i blitz nel centro di Roma. Un gruppo di teppisti, mimetizzato in mezzo ai manifestanti, sfonda le vetrine di una banca con un palo della segnaletica stradale. la scena si ripete in un altro istituto di credito. Saccheggiato anche un supermercato, un’auto vien data alle fiamme.
15.00 – Una colonna di fumo sale da via Cavour e avvolge parte di un edificio. Diverse le auto sono in fiamme, si sentono esplosioni prodotte dai serbatoi. Turisti fuggono impauriti
15.15 – Decine di manifestanti ‘occupanò l’area archeologica dei Fori all’altezza della Basilica di Massenzio
15.45 – Un 60enne che in via Cavour tentava di fermare un lancio di bottiglie contro i vigili del fuoco intenti a domare un rogo viene aggredito e ferito lievemente al volto.
16.00 – Lanciata una bomba carta contro l’ex sede dell’Agenzia delle entrate a via Labicana.
16.05 – Occupata e devastata in via Labicana la sede di Mainpower, agenzia di lavoro interinale
16.15 – Attaccati con bombe carta e fumogeni alcuni uffici di un Centro Rifornimento di Commissariato, in via Labicana: a fuoco due piani dell’edificio, il tetto è crollato
16.20 – In viale Manzoni vengono alzate delle barricate e alcuni cassonetti vengono dati alle fiamme
16.25 – I tempisti lanciano bottiglie e poi fumogeni contro gli agenti in via Labicana poi si arroccano dietro una barricata.
16.30 – In viale Manzoni scattano le cariche della polizia, con fumogeni e uso degli idranti per disperdere i manifestanti
16.50 – Cariche della polizia questa volta con l’ausilio dei blindati a Piazza San Giovanni. Nel giro di qualche minuto l’area è avvolta dal fumo dei lacrimogeni
17.18 – Ferito un agente, frattura a una gamba. Via via si saprà che i feriti sono stati almeno 20, tra forze dell’ordine e manifestanti. Colpito da un infarto un carabiniere
17.25 – Assaltato un blindato delle forze dell’ordine
17.40 – Lanciata una bottiglia incendiaria contro un idrante. Le forze dell’ordine sotto attacco faticano ad avanzare
18.15 – Ancora blindati attaccati, Un mezzo dei carabinieri viene aperto e vengono appiccate le fiamme, i carabinieri a bordo riescono a fuggire
19.00 – In via Merulana in fiamme il ponteggio di un palazzo, cariche della polizia sfondano le barricate dei teppisti
19.30 – Dopo le ultime cariche i teppisti cominciano a ritirarsi e a disperdersi.
CHI SONO. I ‘black bloc’, di ispirazione anarchica, si riuniscono con finalità aggressive in occasione di determinate manifestazioni di protesta, con obiettivi limitati nel tempo e diversi da gruppo a gruppo. La loro ideologia, come si legge in un documento che appare sul sito dell’intelligence italiana, è basata su un profondo disprezzo verso i valori e i simboli della società borghese, considerati del tutto inconciliabili con la libertà ed il benessere dell’individuo. In un «Comunicato di una sezione del Blocco Nero di Seattle», considerata una sorta di manifesto programmatico dei black bloc, si legge: «Noi riaffermiamo che la distruzione di proprietà non è un’azione violenta, a meno che non ci perda la vita qualcuno o qualcuno ne abbia danno (fisico). Secondo questa definizione, la proprietà privata – specialmente la proprietà privata delle multinazionali (chiaro) – è in se stessa infinitamente più violenta di ogni azione rivolta contro di essa… Con il ‘distruggerè la proprietà privata, noi ne convertiamo il suo limitato valore e ne espandiamo il valore d’uso. Una vetrata di un megastore diventa una fessura attraverso la quale passa una ventata di aria fresca nell’atmosfera oppressiva di un ipermercato…» . Un disprezzo che si traduce nell’uso da parte dei black bloc della violenza contro le grandi proprietà (banche, multinazionali, supermercati, ecc.), giudicato funzionale ad eliminare la violenza e l’oppressione del sistema capitalistico; e nell’opposizione violenta alle Forze dell’ordine, considerate servi assassini del potere preposti a reprimere la lotta del movimento.
Anche i politici di sinistra hanno sostenuto costoro, come pure tutti gli organizzatori che non hanno fatto nulla per evitare le distruzioni .
Genova insegna, c’è chi distrugge, chi difende ( gli avvocati sinistri ) e chi proscioglie ( certi magistrati ),
Se questo non è attentato alle istituzioni democratiche e sovversione organizzata allora cos’è???
è ora che dopo 150 anni si torni alla “normalità” come è successo a tutti quei pseudo-laboratori comunisti vedi la fine del muro e della SSSR, voi destroidi e sinistroidi che ve credete che esista solo l’italia unita, un NERONE tornerà per bruciare i ratti che da 150 anni a Roma fanno i padroni de sto teatrino italico…
MORTE AL BORBONE E LUNGA VITA ALLA REPUBBLICA ROMANA!!!