Indignati e popolo viola insieme contro la manovra di Berlusconi

10/09/2011 di

Hanno montato delle tende da campeggio e si sono accampati sul prato di piazza San Giovanni a Roma per dire a tutti, ma soprattutto al governo: «Guardate come ci avete ridotto!». A manifestare oggi per le strade della capitale sono state alcune centinaia di persone chiamate all’appello da ‘Indignatì e Popolo Viola. Si sono dati appuntamento nel primo pomeriggio in piazza della Repubblica e poi sono partiti in corteo, dietro lo striscione ‘Non siamo merce di politici e banchierì, per dire no alla manovra del governo Berlusconi.

Una protesta che loro stessi definiscono l’ultima chance per opporsi a scelte e provvedimenti che »non aiutano ad uscire dalla crisi« e non risolvono gravi problemi del Paese: »dalla casta ai costi della politica, dall’evasione fiscale alla corruzione«. Al grido di »Facciamo piazza pulita« gli ‘indignados italianì hanno occupato gli spazi davanti piazza San Giovanni: »L’accampata – ha spiegato Chiara del movimento ‘Indignati di Romà – è un modo per dire che viviamo una situazione tremenda dal punto di vista del precariato. Che non è solo dal punto di vista economico ma anche esistenziale. Scendere in piazza con le tende significa dire no agli affitti cari, al lavoro che non c’è e a quello che quando c’è è all’insegna dello sfruttamento. Le tende sono il simbolo del precariato di oggi«.

Tra i cartelli portati in piazza dai manifestanti ‘Non violenti, apartitici e indignati. Lasciateci sognare non vogliamo più dormirè, ‘Facciamo piazza pulità con sotto disegnata una bomboletta spray che spruzza contro degli insetti con i volti di Berlusconi e Tremonti, e ‘O noi o loro! Piazza pulità; tra le file del corteo hanno sfilato anche mamme e papà con figli disabili portando lo striscione ‘I soldi per i disabili ‘verì prendeteli dai vostri privilegì e operai, lavoratori dello spettacolo e precari della scuola che hanno indossato magliette nere con su scritto »L’isola dei cassaintegrati. L’unico reality ‘realè di questo paesè. Una volta ‘accampatì, è stato lo slogan ‘No passerelle, parola alla gentè a dare il via all’assemblea pubblica: seduti in cerchio sul prato, senza palco e tra le tende verdi e blu montate davanti la basilica di San Giovanni in Laterano, ‘Indignatì, Viola e cittadini hanno discusso di crisi, precariato ma soprattutto del loro futuro che sperano sia «slegato dalle logiche di sfruttamento e precariato» e «non più in mano alla classe politica ormai indegna di rappresentare i cittadini».

Presenti anche alcuni ‘Indignados’ che dalla Spagna sono volati oggi nella capitale per partecipare alla due giorni di mobilitazione: «Ci sono tante forme per uscire dalla crisi ma manca la volontà politica per farlo» ha detto l’ispanico Mario di 26 anni. Maglietta rossa con maniche tirate su, pantaloncini grigi e sandali ai piedi, Mario, che ha vissuto quel che è successo nelle piazze spagnole in questi mesi, ha commentato anche la situazione in Italia: »In Spagna non è stata solo una questione dei giovani. A protestare sono stati in tanti, dai lavoratori agli studenti, dagli anziani a noi giovani. Forse qui in Italia la reazione non è stata tanto forte perchè non c’è molta libertà di stampa e soprattutto dei media che seguono fenomeni di protesta come questi«.