Tbc, Codacons: positivo un bimbo nato nel 2010

08/09/2011 di

Un bimbo a contatto con il micobatterio della tubercolosi nel Policlinico Gemelli già a dicembre e possibili risarcimenti milionari per le famiglie dei piccoli che, per ora in venti, hanno aderito alle class action e altre azioni legali intraprese dal Codacons. Continua la preoccupazione per decine di genitori di bimbi coinvolti nel caso-tbc al Gemelli che ha visto fino ad ora un solo caso conclamato e ha fatto emergere 122 bimbi positivi ai test effettuati. Il padre di un bimbo nato nel dicembre 2010 al policlinico Gemelli di Roma ha riferito, attraverso un sms al Codacons, che suo figlio risulta positivo al test della Tbc.

«Quando abbiamo saputo del caso dei contagi di Tbc al Gemelli – ha spiegato il genitore al telefono – ci siamo allertati e abbiamo chiamato il Policlinico, ma ci è stato detto che nostro figlio nato l’8 dicembre 2010, non rientra nel range di screening gratuiti della Regione (che parte dal 1 gennaio). Per cui abbiamo dovuto effettuare i test in maniera autonoma presso il Gemelli stesso: lunedì scorso ci hanno comunicato che è positivo, ieri abbiamo fatto la lastra al torace ed è negativa, per cui il bimbo non è contagioso ma andranno fatti altri accertamenti. Per i test al Gemelli abbiamo dovuto pagare 70 euro».

E il Codacons, che ha riferito della disponibilità di un incontro a breve da parte dei vertici del Gemelli con l’associazione, annuncia battaglia sul fronte legale. Con possibili risarcimenti milionari: secondo il Codacons, fino a mezzo milione di euro per ogni bimbo positivo, mentre per gli stessi genitori fino a 250mila euro (per i bimbi risultati negativi 100 mila euro, così come per i genitori). Sono sette le azioni legali dell’associazione di consumatori: due class action, un’azione penale tre amministrative e una collettiva. Le class action (già intraprese) riguarderanno da una parte i genitori dei bimbi risultati positivi ai test della tbc dall’altra i genitori di quelli risultati negativi. Un’azione collettiva sarà intrapresa per la posizione differenziata di diverse famiglie mentre una penale riguarda un genitore che ha depositato oggi una dichiarazione di parte offesa.

«Le cifre del risarcimento sono molto variabili ma possono arrivare anche a mezzo milione di euro – ha detto il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – ci sono una serie di danni subiti oltre a quello biologico e quello più grave, se provato, è soprattutto il danno esistenziale, che è quello più forte. Bisogna valutare quanto questa situazione abbia rovinato la vita al bambino. Avere un bimbo con la Tbc è una tragedia, condiziona la formazione psicologica e psichica di un bimbo».