Clan Mallardo, sette arresti della Dda

10/05/2011 di

Un clan capace di controllare la politica locale, l’economia e persino di imporre nei bar la «sua» marca di caffè. La cosca Mallardo, uno dei raggruppamenti criminali «storici» della provincia di Napoli, è stata decapitata con sette arresti – tra cui quello dell’attuale capo, Feliciano Mallardo – e con un maxisequestro di beni in Campania e nel Lazio. Riconducibili in parte ai Mallardo e in parte ai «cugini» casertani Casalesi, le proprietà sottratte alla camorra hanno un valore di circa 600 milioni di euro, e comprendono 300 appartamenti nella sola Roma. L’operazione è stata coordinata dai pm Conzo, Itri, Ribera e Sirignano della Dda di Napoli, ed eseguita dalle fiamme gialle dei comandi provinciali di Napoli e Roma e del Gico di Napoli. Grande soddisfazione viene espressa dai ministri Angelino Alfano e Roberto Maroni. Arresti e sequestro di beni «di fatto annientano il clan di Giugliano», dice il guardasigilli; il responsabile del Viminale parla di «operazione straordinaria che dimostra come stia funzionando la nostra strategia di aggressione ai beni dei clan». Alla base delle investigazioni un lavoro complesso, che ha visto tra l’altro gli uomini del Gico riuscire a installare cimici nel bunker in cui il boss Mallardo operava. È emerso così il quadro tentacolare degli interessi della cosca, le cui aziende spaziavano dal commercio all’ingrosso di bibite e parafarmaceutici ai centri scommesse. Capitolo a parte merita il caffè, business che – come racconta il pentito Giovanni Chianese – il boss Feliciano affidò ai due nipoti per «risarcirli» dell’omicidio del padre, da lui stesso fatto eliminare nel 1991. Come spiega Chianese, per molti bar del territorio giuglianese «non è possibile rifornirsi da altri, altrimenti si subirebbero pesanti ritorsioni»: e tutti, aggiunge, sanno che «quella» marca, il caffè Seddio, è di una azienda legata a doppio filo ai Mallardo. Negli atti dell’inchiesta anche una serie di pesanti accuse di condizionamento del Comune di Giugliano. Il pentito Gaetano Vassallo parla di consiglieri comunali «direttamente collegati al clan e in grado di influenzare di fatto le decisioni politiche», oltre che dell’impegno diretto dei Mallardo per far eleggere questo o quel sindaco. A Giugliano, terza città della Campania per numero di abitanti, in passato i carabinieri hano sequestrato migliaia di immobili abusivi, mentre numerosi vigili urbani sono stati arrestati e condannati per complicità nel sacco edilizio.