Minacce al giudice, Aielli sotto scorta. Anm: saremo a Latina il 28 novembre

20/11/2014 di
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falso-manifesto-funebre-lucia-aielli-giudice-latina24oreDopo i gravi manifesti intimidatori nei confronti del giudice Lucia Aielli, il Prefetto di Latina, Antonio D’Acunto, ha incontrato le forze di polizia, il presidente del Tribunale e il procuratore della Repubblica di Latina per analizzare l’episodio accaduto ieri. Al termine dell’incontro è stato deciso di attivare la protezione per il giudice minacciato.

L’Associazione Nazionale Magistrati esprime «forte, affettuosa e sentita solidarietà alla collega Lucia Aielli, destinataria di una gravissima intimidazione. Si tratta – scrive il sindacato delle toghe in una nota – di un gesto macabro e vile diretto contro un magistrato da anni impegnato, con i colleghi di Latina, nel contrasto a una criminalità organizzata che pretenderebbe di imporsi nel tessuto economico pontino».

«La magistratura continuerà, a Latina come in tutta Italia, a fare il proprio dovere. Le istituzioni – scrive l’Anm – sono tenute ad assicurare le condizioni indispensabili per l’esercizio della giurisdizione e quindi a garantire urgentemente e con ogni mezzo la sicurezza personale dei magistrati e di quanti si occupano di indagini e processi relativi a gravi fenomeni criminali».

lucia-aielli-latina24ore«Tale episodio, che si aggiunge ad altri analoghi verificatisi in varie parti d’Italia, – scrive ancora l’Anm – impone a tutti una seria riflessione sulle priorità di intervento nel settore della giustizia, sull’esigenza di riportare al centro del dibattito politico il tema della lotta alle mafie e a tutti gli altri fenomeni criminali che inquinano la nostra democrazia e l’economia nazionale e sulla necessità di sostenere l’azione di magistrati, forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nel contrasto alla criminalità».

 ANM A LATINA IL 28 NOVEMBRE. La sezione distrettuale romana dell’Anm ha espresso solidarietà al giudice di Latina Lucia Aielli, vittima di minacce e intimidazioni. Il presidente Giacomo Ebner, il segretario Eugenio Albamonte e il consigliere Costantino De Robbio incontrando i giornalisti hanno ricordato analoghi episodi avvenuti nei riguardi di magistrati di Cassino e di altre città del Lazio sottolineando perciò la necessità che la collettività per evitare queste preoccupanti situazioni sia di supporto ai magistrati. Magistrati « che non sono persone privilegiate, alle quali tocca svolgere un lavoro delicato e difficile».

Il giudice Costantino De Robbio (foto marco cusumano)

Il giudice Costantino De Robbio (foto marco cusumano)

Quanto al caso del giudice Aielli e al macabro annuncio che il suo funerale si svolgerà il 28 novembre prossimo i componenti della sezione Anm di Roma hanno annunciato: «Quel giorno saremo tutti a Latina per l’intera giornata». Riferendosi infine alle scritte apparse vicino alla scuola dei figli della Aielli i componenti della Anm hanno confermato che la loro presenza il 28 novembre prossimo servirà per dare solidarietà alla collega sottolineando che «abbiamo la necessità di non essere isolati». Quel giorno si terrà un presidio.

Intervengono sul caso anche le associazioni C.I.F., La Klessidra, Legal Aid, Nessuno Indietro: «Non è sicuramente il tempo degli ignavi, e la legalità appartiene ai cittadini, qualunque siano le loro idee. Noi siamo dalla parte di chi fa onestamente il proprio lavoro, da quella di chi non millanta amicizie con delinquenti locali pur di accreditarsi come persona degna di timore, da chi non fa finta di non vedere – scrivono in una nota – Per assurdo questo “attacco” ha fatto emergere un sentimento sociale sopito da troppo tempo. La città si è svegliata sotto la sfida dei signorotti di quartiere forse lesi da interessi che gli permettono di non lavorare e vivere di amicizie dai colletti bianchi. Oggi però ci siamo tutti, a vigilare, a valutare, a gridare forte perché troppo a lungo è durato questo silenzio e se il 28 novembre sarà un giorno di commemorazione, come funestamente indicato in questi sgrammaticati manifesti, la commemorazione riguarderà la loro sconfitta, perché nell’anonimato hanno agito e li dovranno relegarsi a vita».

  1. Spero che prima o poi si discuta di una sezione della DIA anche a Latina.

    PS: se si facessero dei manifesti di risposta non sarebbe male …

  2. La città è stata a lungo lasciata in mano a bande
    criminali che tutti conosciamo e questi sono i risultati.
    Troppi gli episodi anomali rimasti quasi senza soluzione,
    imbarazzanti i tentativi di sminuire il problema criminalità
    da parte di alcuni personaggi più o meno politici.
    E’ troppo tardi o c’è ancora speranza?

  3. non credo siano minacce vere ma solo un metodo per ammansirla.

  4. Commenti simili sono nefandi e fuorviano il malaccorto lettore sul fatto che la problematica in oggetto sia soave e leggera ma così non è: la comunitá si preoccupi di arginare simili efferati episodi.
    Il verbo “ammansire” è poi molto più adatto al genere animale e zootecnico, in particolare alla specie ovicaprina.