Sperlonga, maxisequestro di 21 villini abusivi

25/10/2014 di
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forestale_auto_nipafMaxisequestro di 21 villini abusivi a Sperlonga. Il blitz di carabinieri e Forestale è avvenuto in via Tiresia, località Santilli. L’indagine prende il via dalle rivelazioni di un imprenditore nell’ambito dell’indagine per abuso d’ufficio e corruzione definita “Sistema Sperlonga” condotta dai sostituti procuratori presso il tribunale di Latina Valerio De Luca e Giuseppe Miliano, ma troverebbe conferma anche in un’altra inchiesta condotta dal sostituto procuratore Simona Gentile per difformità nei lavori realizzati. In via Tiresia sarebbe, infatti, dovuto sorgere un albergo e non i 21 villini interessati dal provvedimento di sequestro.

Nel registro degli indagati sono finite 28 persone con l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva. Tra queste Antonio Faiola e Massimo Pacini, entrambi responsabili in periodi diversi dell’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga, il primo fino al primo dicembre 2009; Luca Faiola, 30enne del posto, nella qualità di progettista e direttore dei lavori del cambio di destinazione d’uso; Raffaele Iuliano, 40enne residente ad Aversa, amministratore della Truglia srl, amministratore di fatto e di diritto della società Immobildi (società proprietaria e committente dei lavori), amministratore della Idea srl, ditta esecutrice sia dei lavori di trasformazione del piano sottotetto inabitabile, nonché proprietario di una delle abitazioni poste sotto sequestro; Giovanni De Paola, 46enne di Aversa, in qualità di sottoscrittore per conto della Immobildi dei rogiti di vendita; Fabio Motti, 31enne di Aversa, in qualità di amministratore della Immobildi e sottoscrittore dei rogiti; Giuseppe Quarto, 46 anni, residente ad Aversa, nella qualità di legale rappresentante della Giulia Immobiliare sas acquirente di alcune abitazioni a seguito del recesso dalla società Immobildi.

Venti sono gli acquirenti degli appartamenti: diciassette campani, due di Gaeta, uno della provincia di Varese.

  1. Preghiamo perché Carabinieri Polizia Magistratura continuino nel loro arduo impegno nel non farci diventare provincia campana… Grazie, tenete duro e colpiteli sempre nei loro sporchi interessi! Vogliamo pulizia ed in galera collusi e corrotti, dopo avere ripagato la comunità dei danni fatti. Latina non è Campania, e ce ne vantiamo!

  2. non c’è più niente da fare la politica è permeabile agli interessi mafiosi, ciò dipende dalla preparazione delle persone che fanno politica, se non hanno sufficiente cultura e coscienza saranno permeabili alla corruzione.

    è inutile sperare, l’Italia è scivolata lentamente verso un sistema dove vige la regola della corruttela causa della vera crisi, per uscirne urge una rivoluzione culturale oppure sanguinosa.