Rubava marche da bollo, arrestato un funzionario del Giudice di Pace

02/10/2014 di
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auto-guardia-finanza-latinaArrestato un dipendente dell’ufficio del Giudice di Pace di Latina per peculato. L’uomo, Dario Pace di Aprilia, è accusato di sottrazione di marche da bollo.

Le indagini della Finanza sono ancora in corso e potrebbero estendersi ad altre persone e ad altre circostanze. L’uomo è stato incastrato da alcune telecamere posizionate all’interno degli uffici di viale Le Corbusier.

“Le indagini – si legge in una nota – da parte delle fiamme gialle del comando provinciale di Latina sono iniziate sul finire dello scorso anno 2013, a seguito di notizie circa illeciti commessi da personale amministrativo dipendente dell’ufficio del giudice di pace di Latina. È stata quindi avviata apposita attività info- investigativa, nel corso della quale sono stati effettuati rilievi fotografici e video riprese nei confronti dei dipendenti dell’ ufficio, e sono state disposte indagini tecniche, consistenti in intercettazioni telefoniche ed ambientali all’interno di uno degli uffici. Nel corso di tale attività, un dipendente, Dario Pace, è risultato riscuotere denaro contante in occasione della presentazione di richieste di copie di atti (per le quali è previsto il pagamento di un tributo) da parte di vari utenti sprovvisti di marche da bollo o contributi unificati, rassicurandoli sul fatto che avrebbe poi provveduto lui stesso ad applicarle. Contrariamente a quanto prospettato agli utenti di turno, l’uomo di è invece appropriato indebitamente del denaro ricevuto, provvedendo poi a «riciclare» marche da bollo già utilizzate, con contestuale simulazione del loro nuovo annullamento. Ciò spiega il suo anomalo comportamento, visto che, nel ricevere il denaro contante, ha il più delle volte richiesto un importo forfettario inferiore rispetto a quello realmente dovuto e, talvolta, superiore, richiedendo una «mancia» per il caffè o la colazione.

Le intercettazioni video hanno permesso di appurare come in molte occasioni abbia rimosso valori bollati (marche e/o contributi unificati già annullati con strisce di pennarello nero) da talune richieste di copia di atti per poi applicarle ad altre richieste, simulandone il contestuale e regolare annullamento mediante il prolungamento del tratto di pennarello nero fin sopra il foglio ove tali valori sono stati riapposti. Sulla base delle risultanze dell’attività di indagine, è emerso come la descritta attività illecita posta in essere con carattere di assoluta sistematicità, sia stata produttiva di cospicui profitti finanziari, in danno dell’erario in termini di mancato introito di tributi, nonché degli utenti ai quali lo stesso, riscuotendo (e tenendo per sé) denaro contante, assicurava di provvedere all’assolvimento di quanto previsto. In soli 20 giorni circa è stato possibile quantificare parzialmente in oltre euro 2.500, il profitto illecito percepito e da ritenersi, comunque, inferiore rispetto a quanto in realtà riscosso dal dipendente.

L’uomo, nel 2004, è risultato essere stato denunciato per truffa, ricettazione, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di carte di credito allorquando, allontanandosi dal proprio posto di lavoro, risultò appropriarsi di carte di credito di ignari utenti di una palestra, per poi utilizzarle subito dopo. Al termine delle indagini, il gip Nicola Iansiti del tribunale di Latina ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Dario Pace, accusato dei reati di peculato, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale, distruzione di atti (artt. 314, 476,e 490 del c.p.). Lo stesso, nella mattinata odierna è stato arresto presso il suo ufficio dai militari del nucleo p.t. Nell’ambito dell’attività investigativa risulta indagato per il reato di peculato anche un altro dipendente dell’ufficio di pace in concorso con Pace. L’intervento dei finanzieri ha visto anche una perquisizione degli uffici, al fine di reperire altri elementi utili per le indagini, nonché l’abitazione dello stesso dipendente arrestato”.

  1. Cioè, fatemi capire, questo ha continuato a mantenere il suo bel posto pubblico dopo che “nel 2004, è risultato essere stato denunciato per truffa, ricettazione, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di carte di credito allorquando, allontanandosi dal proprio posto di lavoro, risultò appropriarsi di carte di credito di ignari utenti di una palestra, per poi utilizzarle subito dopo”?!?!?!?

    Ma siamo matti? E sicuramente lo manterrà anche dopo questi fatti….

    Che paese di m***

  2. …in un paese normale, questo soggetto andrebbe licenziato in tronco ( certamente dopo tutti i gradi di giudizio ) ed il suo posto di lavoro immediatamente messo a disposizione di qualche disoccupato che probabilmente bacerebbe per terra solo a pensare di avere quello stipendio pubblico.

  3. perchè vi scandalizzate di queste cose? Accadono in Italia da decenni, NON si licenzia nessuno, anzi alcuni vengono addirittura promossi a mansioni superiori,
    è emblematico il fatto di un architetto di Latina che negli anni 90 patteggiò la pena per tangenti (reo confesso) ora è un dirigente di un ente statale!!!

    Perchè voi pensavate che quei tizi che rubavano nei bagagli all’aereoporto di fiumicino BECCATI SUL FATTO con tanto di video sono stato licenziati? NO SONO ANCORA AL LORO POSTO…. più furbi di prima…..