Radicali: Varchi chiusi al mare, abusi da sempre ignorati

23/08/2014 di
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procura-latina«Apprendiamo senza stupore che a Sabaudia è stata aperta un’inchiesta, da parte della procura di Latina, per la chiusura abusiva dei varchi di pubblico accesso al mare da parte di privati cittadini. Torna di attualità la decennale pratica di illegalità che tenta – spesso riuscendoci – di sbarrare con un cancello o con un muro quel mare che dovrebbe davvero essere uno dei pochi beni comuni che ci sono rimasti».Lo affermano in una nota congiunta Paolo Izzo, segretario dell’associazione Radicali Roma, e di Riccardo Magi, Consigliere Radicale al Comune di Roma.

«Come Radicali Roma – proseguono – ci battiamo da anni per la libera e gratuita fruibilità del litorale laziale, in particolare a Ostia, dove proprio grazie a un nostro esposto alla magistratura si è avviata – dopo trent’anni di omissioni e di connivenze – una difficile e ancora insufficiente operazione di riapertura dei varchi pubblici, che trova un feroce ostacolo da parte di chi si sente ormai proprietario del mare. Ne è prova che la riapertura di due varchi pubblici al Pontile da parte del Municipio di Ostia – che ora attendono una urgente messa a norma – è stata prima impedita di fatto e poi realizzata di notte, già incontrando nuovi escamotage di opposizione da parte dei padroni del litorale».

Per gli esponenti Radicali «se a Sabaudia sono privati cittadini, dunque, a Ostia sono privati concessionari di licenze, ma la sostanza non cambia: su quasi tutto il litorale laziale si perpetua un abuso che mai in passato le istituzioni hanno tentato di arginare».

  1. Le scale pericolanti a Latina, tra Capo Portiere e Rio Martino, anziché essere riparate sono state chiuse da recinzioni di plastica arancione.
    Alla faccia della bandiera blu e dei cittadini che hanno difficoltà a scendere in spiaggia!

  2. a Sabaudia le ville sulle dune sono di proprietà di avvocati? giudici? AD di multinazionali? ex prefetti? deputati e politici? personaggi del cinema e tv? forse è per questo che non si fa nulla……

  3. … Il brutto è che abbiamo svenduto il nostro litorale a gente di “fuori”! E dico questo perchè penso che chi abita in un posto debba poterselo godere per tutto l’ìanno liberamente e avere la possibilità di stabilire, lui, le regole su come usarlo, non permettendo a chi non abita il terriotorio di sentirsi a casa propria per 3 mesi l’anno (facendo anche spesso il bello e cattivo tempo!) e condizionandone l’uso delle nostre bellezze naturali per i restanti 9 mesi a chi ci abita!!! Sperlonga è provincia di Roma e Napoli, Terracina provincia di Frosinone e Er Circeo e Sabaudia la succursale di Corso Francia a Roma! E noi siamo spettatori! Un pao di anni fà (ignoranza mia) ho scoperto che dentro il bosco di Sabaudia sotto San Felice c’è Baia D’argento: un residence megagalattico di case al mare dove forse non si trova nenache un pontino… E poi se tu ti vuoi fare casa al mare (op renderla in affitto!) o è vietato o i prezzi sono quelli dei Parioli! E come non dimenticare che questa gente premeva pure per far allargare il porto del Circeo per le sue barchette con impatti ambientali disastrosi!? Del resto dopo aver distrutto il loro litorale perchè non passare oltre, come gli alieni di Star Trek che dopo aver usato/consumato un mondo, si spostano verso un altro…! Questo non è turismo (e noi non siamo capaci di farlo!) questa è una colonizzazione vera e propria!

  4. sul litorale di Sabaudia l’abusivismo edilizio è nato durante gli anni 60 sotto gli occhi delle svariate amministrazioni comunali, dell’ente parco, della provincia nonchè regione lazio, il “bello” è che dal 1985 con il primo condono edilizio non pochi dei proprietari delle ville sulle dune lato mare e lago hanno richiesto la sanatoria per piccoli e grandi abusi edilizi, ora non saprei se i rispettivi Enti preposti abbiano rilasciato le relative concessioni a sanatoria, ma è chiaro il fatto che i politici al governo di questa nazione hanno fatto di tutti per parare il cu…. agli amici ed a loro stessi, compiendo scempio del paesaggio e dei diritti acquisiti dai cittadini di fruire liberamente di aree demaniali.