A Latina boom di anziani ultraottantenni

14/06/2014 di
anziani-generica

anziani-genericaPiù anziani e in alcuni casi più ricchi. A Latina l’incremento di ultraottantenni è stato del 65,3% tra il 2003 e il 2013. La ricchezza familiare netta delle famiglie anziane è cresciuta a livello nazionale del 117,8% negli ultimi vent’anni (tra il 1991 e il 2012), cioè più del doppio di quella del totale delle famiglie italiane (+56,8%), e vale in media 273 mila euro.

Nel 1991 gli anziani detenevano il 19,3% della ricchezza familiare netta totale in Italia, nel 2002 la percentuale era diventata il 28,4%, oggi è salita al 34,2%. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Fondazione Generali.

Negli anni si è avuto un considerevole spostamento della ricchezza verso le fasce più anziane della popolazione e ai giovani per ora non resta che aspettare l’eredità. Il 79,6% delle famiglie anziane (rispetto al 71,6% del totale delle famiglie italiane) possiede almeno un immobile tra abitazione principale, seconda casa, cantina, box.

INTEGRARE LA PENSIONE. Risparmi accumulati nel tempo, redditi da investimenti nel mattone, ma anche redditi da lavoro consentono agli anziani di arricchire le basse pensioni (l’importo lordo medio dei redditi pensionistici è di 1.284 euro mensili, ma il 41% è sotto i mille euro). Per vivere meglio e per aiutare figli e nipoti la parola d’ordine è: integrare la pensione. Ormai le pensioni costituiscono solo il 64,3% del reddito familiare degli anziani, il resto è dato da redditi da capitale (27,6%) e da lavoro dipendente o derivanti dalla libera professione (8,1%). Sono quasi 2,7 milioni le persone con 65 anni e oltre che lavorano, in modo regolare o in nero: 1,7 milioni lavorano di tanto in tanto, 929 mila con continuità. Tra i lavoratori anziani 1,3 milioni hanno più di 70 anni. Continua a lavorare in tarda età soprattutto chi ha un alto titolo di studio ed elevate competenze.

NELLA CRISI, NONNO C’È. Gli anziani sono attori del welfare «fai da te», quello che tiene insieme le nostre comunità e che ha ammortizzato gli impatti sociali della crisi. 9 milioni di longevi (3,2 milioni regolarmente) si prendono cura dei nipoti, 7 milioni contribuiscono al sostegno delle famiglie dei figli (di cui 1,5 milioni regolarmente, attivando un flusso redistributivo di risorse pari a 5,4 miliardi di euro all’anno), 4,7 milioni (972 mila regolarmente) danno assistenza ad altri anziani bisognosi o non autosufficienti.

1,1 MILIONI DI 80ENNI IN PIÙ IN DIECI ANNI. Come se in un decennio fossero sorte due città grandi come Torino e Messina popolate solo da persone con almeno 80 anni. In 25 province l’incremento del numero dei più longevi tra il 2003 e il 2013 è stato superiore al 50%. Monza e Brianza (+71,7%), Crotone (+66,4%), Latina (65,3%) e Caserta (+63,3%) guidano la classifica. Oggi gli italiani con almeno 80 anni sono in totale 3,6 milioni.

SODDISFATTI E CON UN SOGNO NEL CASSETTO. Oltre 7 milioni di longevi guidano ancora l’auto, 5,4 milioni frequentano locali d’intrattenimento dove fanno acquisti, cenano, ballano, ascoltano musica dal vivo, 4,8 milioni giocano al lotto e al superenalotto, 3,7 milioni svolgono attività fisica in palestra o in piscina, 2,9 milioni frequentano sale e scuole da ballo, 1,8 milioni fanno regolarmente gite fuori porta che legano il piacere della tavola alla bellezza del paesaggio. E cresce la tribù dei tecno-anziani: 1,5 milioni di persone di 65-80 anni navigano abitualmente sul web. I dati raccontano vite piene, gioiose, fatte di relazioni e impegni. L’84,5% degli anziani valuta positivamente la propria vita. Il sogno nel cassetto da realizzare nei prossimi anni? Per il 58,6% fare un viaggio esotico, per il 27,9% imparare una lingua straniera, per il 18,9% dedicarsi alla pittura, per il 18% pubblicare un romanzo.

GLI ANZIANI FRAGILI: I NON AUTOSUFFICIENTI. Secondo il 53,8% delle persone con 65 anni e oltre (il 62,4% di quelle con 80 anni e più) si diventa anziani quando si perde l’autosufficienza, per il 28,7% (il 35,5% degli ultra-ottantenni) lo si diventa alla morte del coniuge, per il 22,6% (il 14,1% degli over 80) si diventa anziani al 70 compleanno. È la dipendenza dagli altri l’evento della vita che può far crollare il mondo di un longevo e della sua famiglia. I membri di 909mila famiglie italiane si sono dovuti auto-tassare per assicurare l’assistenza necessaria a un familiare anziano non autosufficiente. Sono 330mila le famiglie che hanno dovuto utilizzare tutti i risparmi per pagare l’assistenza, 190mila hanno dovuto vendere l’abitazione con la formula della nuda proprietà, 152mila si sono dovute indebitare. In Italia si stimano in almeno 167 mila gli anziani con limitazioni funzionali che avrebbero bisogno di aiuto e non ce l’hanno. E 2,1 milioni di longevi con limitazioni funzionali non ricevono la necessaria assistenza sanitaria a domicilio. 

  1. Stando ad una recente notizia di stampa, “Ipotesi di riforma della pubblica amministrazione: polemiche anche per la ventilata riduzione a 70 anni dell’età pensionabile dei magistrati: “Così la Cassazione chiude”, avverte il primo presidente della Suprema Corte, Santacroce.

    Forse i giovani virgulti della giustizia si annidano negli ultraottantenni della provincia di Latina…

    Largo ai vecchi!!!

  2. Ben vengano gli anziani, appartengono a una generazione migliore e meno corrotta, specie delle nuove.
    Nel loro tempo si iniziava presto a lavorare e il lavoro era sicuro e retribuito bene; come del resto dimostrano i numeri odierni.

  3. Eh giá, strano eh? Ma quanti hanni ha latina? Circa 80? Ahhhhhh allora… che notiziona!
    Tra altri 10 anni ci sará il boom dei novantenni, no? E dieci anni fa c’é stato il boom dei settantenni…..

  4. Il fisco, longa manus del governo e della classe politica in generale per entrare nelle tasche degli italiani in modo “legale”, si frega le mani e studia nuove tasse che possano colpire anche i sudati risparmi, frutto di una vita di sacrifici, degli anziani.