Rimpatriati i clandestini sbarcati a Latina
Sono stati rimpatriati ieri sera, con un volo charter, 21 dei 24 clandestini fermati dopo lo sbarco a Capoportiere. Ieri il prefetto Antonio D’Acunto, insieme alle forze dell’ordine, ha fatto il punto della situazione, predisponendo l’intensificazione, a scopo di prevenzione, di tutte le misure di controllo del territorio, estese anche a stazioni ferroviarie e vie di transito.
Il dipartimento della Pubblica sicurezza ha provveduto ieri sera al rimpatrio dei cittadini stranieri, esclusi i minorenni che sono sti trasferiti in un centro d’accoglienza come previsto dalla legge. Gli immigrati identificati ieri, e bloccati a Latina e ad Anzio, sono in tutto 25 e sono di nazionalità egiziana. La prefettura ha reso noto che sono tutti in buone condizioni di salute e che hanno trascorso la notte precedente in una struttura comunale adibita a dormitorio, all’ex consorzio agrario, assistiti dalla Croce rossa attivata dalla prefettura.
Intanto le indagini vanno avanti per rintracciare l’eventuale presenza sul territorio di una base logistica che abbia fornito mezzi e aiuto all’organizzazione che ha condotto i clandestini a bordo del peschereccio sulle coste del Lazio dal Nord Africa. L’ipotesi è che ci siano complici tra Anzio e Nettuno che hanno organizzato lo sbarco. Alcuni sospetti sono stati interrogati.
Per le coste laziali è stato il primo viaggio della speranza: un barcone di 20 metri, con a bordo decine di clandestini, dopo 10 giorni di viaggio dal nord Africa, è sbarcato all’alba in località Capoportiere. Un viaggio che per le forze dell’ordine è stato pianificato da un’organizzazione dietro pagamento di una somma non inferiore ai 2 mila euro. L’allarme è scattato intorno alle 5 di lunedì mattina, quando un peschereccio ha notato l’imbarcazione sospetta, da cui fuoriusciva fumo, che si avvicinava alla costa. È bastato poco per chiarire che si trattava di uno sbarco di clandestini. È probabile che gli immigrati a bordo del peschereccio fossero circa 70.
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