Cisterna, dopo la sconfitta Carturan si dimette e lascia la politica

09/06/2014 di
mauro_carturan_cisterna

mauro_carturan_cisternaMauro Carturan prende malissimo la clamorosa sconfitta nel ballottaggio con Eleonora Della Penna e decide di mollare tutto. Dimissioni irrevocabili da consigliere provinciale, componente del Cda Roma – Latina, presidente della fondazione Tullio Levi Civita. Carturan rinuncerà anche al seggio di consigliere comunale. Finisce un’era durata quasi 25 anni, tanto è rimasto Carturan in Consiglio comunale.

«Un ruolo che è opportuno venga lasciato – scrive Carturan nella nota inviata alla stampa – ad uno di coloro che hanno sostenuto il mio progetto di città in questa campagna elettorale e che saprà svolgere il ruolo di consigliere in maniera rinnovata, con forte spirito di servizio e con maggiore vigore di quanto non potrò fare io. Sono consapevole – continua Carturan – di aver fatto una campagna elettorale serena e accolgo con serenità un risultato che è espressione di scelta in libertà e di democrazia. Da domani può e deve calare il silenzio e chiedo che venga rispettato nei miei confronti e soprattutto nei confronti degli affetti più cari, adesso è a loro e al mio lavoro che mi devo dedicare. La felicità della mia città sarà sicuramente anche la mia» conclude l’ex sindaco.

  1. complimenti????
    meno male !!!!!
    il caciottaro torna a casa sconfitto e sconsolato,come giustamente merita.
    danni ne ha fatti vedi area good year vedi ex consorzio e cinema luiselli, vedi area adiacente comune……vedi cisternino….vedi d’annatene a lavora i kiwi và….

  2. Complimenti a Carturan per lo stile, e buona fortuna a Della Penna e ai Cisternesi, ne avranno bisogno…

  3. forza carturan adesso voglio vederti col furgoncino a vendere le ricotte sulla 148 sugli spiazzi utilizzate dalle mign…. auguri

  4. Assolutamente non credibile uno che si dimette dopo la sconfitta. Non può essere credibile uno che, per riappropriarsi della poltrona, ha profuso ogni sforzo in primis economico. Chi non ricorda i manifesti pubblicitari che fece affiggere in tempi non sospetti addirittura alla rotonda di borgo Piave alcuni anni fa.
    La verità e’ che questa gente, abituata a vincere per forza, sventolando il potere della busta paga ai suoi lavoratori elettori, NON SA PERDERE. Perché sarebbe stato molto più credibile se si fosse dimesso da vincitore. Ma chi ha innata l’arroganza del potere non può abbassarsi a sedersi sul banchetto degli oppositori alzando solamente ogni tanto il braccio, senza alcun potere decisionale. Figurati. Che smacco per uno abituato ad alzare la voce con tutti e contro tutti, impensabile solo l’idea di sottomettersi ai suoi ex (traditori) consiglieri ed assessori, riciclatisi col il neo sindaco la cui colpa sarà proprio quella di essersi tirata dentro il proprio schieramento chi ha mal governato in questi anni con i soliti giochini di potere. E per questo Cisterna, al di fuori del nome del neo sindaco, non e’ cambiata per niente. Si sono riciclati tutti i dinosauri della vecchia politica cisternese, ma sarà una questione che dovrà gestire il neo sindaco.
    Vorrei allora tornare al Grande sconfitto: colui che vuole suscitare la lacrimuccia quando mette in ballo la sua totale conversione agli impegni familiari. Ma a chi lo vuole raccontare, se fino alle 23 di domenica era disposto chissà a cosa non fare pur di appropriarsi di quella poltrona. Vede, non e’ che e’ lei che si ritira dalla politica. E’ la gente che non l’ha più voluta. Su quella poltrona. Che non ammette di aver perso. “Non gioco più, me ne vado” e’ il ritornello di chi non sa perdere. Di chi non accetta di stare sotto ad un altro. Di chi non vuole essere una comparsa ma solo il protagonista principale. Di chi non ha l’umiltà di accettare la sconfitta. E, se veramente lei e’ il politico che ha voluto nuovamente far credere ai suoi concittadini, metta da privato parte delle sue possibilità economiche a favore della comunità: costruisca un centro di aggregazione per i giovani e per le famiglie che non hanno nemmeno un teatro e un cinema per fare laboratorio e studio, per favorire integrazione, cultura, formazione. Non e’ neppure un paese per vecchi, oltre che non lo e’ per i giovani. Presi più dalla cannabis nelle piazze del centro perché, grazie ad una politica assente, la città non offre centri di aggregazione che non siano pub e bar. Faccia qualcosa per offrire delle strutture adeguate di aggregazione e formazione sociale, visto che da politico non e’ stato in grado di farlo. Allora le sue dimissioni diverrebbero credibili.

  5. Complimenti al Post. Ottimo editoriale sullo sconfitto e sui riciclati della politica cisternese. Tutto vero. Una città che sta marcendo a discapito dei giovani, delle famiglie e degli anziani.

  6. Mi pare l’atteggiamento infantile di un bimbo che -non ottenendo il giocattolo tanto desiderato- prende a saltare su quello che ha facendolo a pezzi.
    Vergogna

  7. Ah Carturan non te va de fare quello che non conta niente in consiglio comunale, eh? te piace solo comandare e offendere tutti con la tua arroganza pari al tuo peso. Leggite sto commento sopra del Post che ti ha ritratto alla perfezione. E và poi davvero a vende le mozzarelle col furgoncino

  8. Un politico viene e uno se ne va ma in questo andirivieni applicherei una legge (proposta dai grillini) denominata politometro, che consiste nel valutare il “capitale” di una persona prima di accedere a qualunque incarico politico e valutazione dello stesso alla sua uscita dalla politica.
    Se il gap non è giustificato (stipendio, rimborsi etc etc), l’eccesso dovrà essere confiscato dallo Stato e la persona condannata per azioni di tipo mafioso.
    In questa maniera si limiterebbe l’accesso di arrivisti a tali carriere e aumenterebbe il numero delle persone che lo farebbero come se fosse una vera “missione”.