Moda, Maurizio Galante da Latina a Parigi. Ora è Cavaliere delle Arti

20/05/2014 di
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«In Italia i giovani designer vengono lasciati soli. Lo Stato ha abbandonato i suoi talenti in una giungla di poteri, politica, interessi. Per salvarsi le nuove generazioni di creativi devono soltanto affidarsi alle proprie capacità. Devono credere in se stessi, essere fedeli alle proprie idee con ostinazione e non devono aspettarsi che il potere li aiuti. Per me è stato così purtroppo. Ho raggiunto il successo da solo, in un altro Paese, la Francia, che sa riconoscere i meriti, il talento e tutela i creativi, i marchi, l’eccellenza. Qui siamo protetti». È solo la lucida lettura di una situazione sotto gli occhi di tutti, non c’è amarezza e neppure astio nelle parole di Maurizio Galante, lo stilista di Latina, 51 anni, dei quali gli ultimi 18 trascorsi a Parigi, dove ha un avviato atelier di alta moda, molto apprezzata dai francesi, tanto da essere diventato membro permanente della Chambre Syndicale de la Haute Couture (l’equivalente della nostra Camera Nazionale della Moda Italiana), e dove oggi riceve, dalle mani del Ministro della Cultura francese, Aurelie Filippetti, il prestigioso titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere.

Il riconoscimento viene consegnato oggi allo stilista, considerato nel mondo della moda, il creativo che più si avvicina esteticamente al maestro Roberto Capucci, nel corso di una cerimonia a Parigi, a Palais Royal, sede del ministero della Cultura.

«Sono diventato cittadino francese lo scorso anno – racconta il couturier all’Ansa in una telefonata – ma in Italia vive la mia famiglia, i miei genitori, mio fratello. Torno spesso a casa. In Italia ho studiato, all’Accademia di Costume e Moda di Roma. In Italia ho ancora tanti amici e continuo a lavorare con aziende italiane, con attrici e registi italiani. Il mio non è parlare male del mio paese, ma è una realtà: l’Italia è stata tritata dalla cattiva gestione del potere. Sarà difficile tornare allo stato precedente a questa crisi. Bisognerebbe ripartire dalla scuola, dall’educazione. Nessuno investe sulla scuola in Italia, e questo è un altro grave errore, perché tutto parte da lì, dalla cultura, dall’istruzione, dall’ educazione».

L’eclettico couturier che da sempre ama spaziare anche in campi diversi dall’ alta moda, svela infine i suoi progetti professionali dei prossimi mesi. «Sto ultimando i costumi ispirati ai primi del ‘900 – racconta – del nuovo spettacolo teatrale del regista Luca Ronconi. S’intitola “Danza di morte” e ha nel cast Adriana Asti e Giorgio Ferrara. Debutterà il 27 giugno al Festival di Spoleto.

Galante annuncia infine anche che sta disegnando gli abiti per il prossimo concerto del soprano statunitense June Anderson e che ha iniziato a collaborare per il design, assieme al suo socio Tal Lancman, con Driade, per la realizzazione di arredi per la casa.