Calcio, questo Latina spento che non vede la serie A

03/05/2014 di
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foto Paola Libralato

Per andare in serie A ci vuole concretezza, forza e coraggio. E anche un etto e mezzo di fortuna. Il fatto è che al Latina di oggi, quello pareggiato contro la Juve Stabia, sono mancati due dei quattro fattori: concretezza e fortuna. Se il primo viene concepito durante la partita, il secondo necessita dello stato favorevole del vento calcistico. E non sempre possiamo agganciarci a questo come fossimo aquiloni provvisti di istruzioni e test anti sfiga.

La forza e il coraggio sono arrivati. Non subito. Perché al Latina, a questo Latina della serie B serve la scossa come visto in altre uscite. E allora, per la scossa, è bastato chiedere a Doukara: servizio di Zampano e zampata nera dell’attaccante stabiese. La vespa ha punto e Breda manda in campo il pronto soccorso Jefferson al posto di Gerbo. Ma il Latina è impreciso e la Juve Stabia sfiora pure il raddoppio. Poi, quella forza e quel coraggio di cui parlavamo, bussano allo spogliatoio nerazzurro sorprendendo Ghezzal e compagni con tè e grappa già consumata. Deve essere andata così. Perché altrimenti è difficile motivare una prima frazione di gioco da oratorio pontino.

Nel secondo tempo la partita cambia. I padroni di casa organizzano il gioco domenicale intorno al cerchione bianco del centrocampo. E aspettano che il Latina faccia la sua mossa. Il Latina la fa, la mossa. Preme l’acceleratore affinché il pallone vada a rotolarsi in rete. Trova coraggio. E Jonathas segna l’insperato gol del pareggio a poco più di dieci minuti dalla fine della partita. Le notizie dagli altri campi non sono buone. Perché Empoli e Crotone, prime fra tutte nella lotta al secondo posto, stanno vincendo. La concretezza nerazzurra, utile per vincere le partite, è in viaggio per chissàquale quartiere campano. O è rimasta sull’autobus. Fatto sta che nelle poche  opportunità di ribaltare il risultato Jonathas e Laribi finiscono a pestarsi i piedi. Così come per il volenteroso Jefferson che, nel caso, si pesta da solo.

Alla fine il Latina ha pareggiato una gara che poteva vincere, che doveva vincere. La Juve Stabia non ha nulla da fare in questo campionato vista la condanna matematica in Lega Pro. Ma questo non è bastato a Milani e compagni per convincere i tre punti a salire sul mezzo pontino. Per la prossima partita, quella di sabato al Francioni contro la Ternana, Breda ritroverà Viviani e Alhassan oggi appiedati dalla squalifica. Ma non avrà Jonathas per favore contrario della stessa sorte. Una sorte che, in quanto assente ingiustificata, verrà richiamata all’ordine per tutta la settimana. Insieme alla concretezza, altro fantasma del Latina spento in terra campana.

  1. Niente serie a x latrina poveracci quei 4 pecoroni che andavano allo stadio! Cmq grandi majetta e di giorgi finalmente quei quattro pecoroni manco ve rivoteranno!! FALLITI!!!!!

  2. Ma non ti vergogni di parlare con questi termini e toni !!!!
    Li ci sono anche ragazzi che vengono dal tifo vero e non hanno rapporti con nessuno se non con i colori nerazzuri .
    Ti devi solo vergognare , e non poco .

  3. Avete fatto la fine dei ciociari!!! State come i ciociari vergogna!!!!

  4. noi tifosi ci siamo illusi troppo… di raggiungere il sogno della serie A… troppo entusiasmo e poca concentrazione… in campo bisogna vedere sempre la cattiveria di vincere… spero solo che sia tutto casuale e non pensare che qualcuno tiri indietro la gamba…. resta una stagione esaltante che vedrà il latina riconfermarsi in serie B!!!

  5. Continuiamo ad andare a tutte le feste esistenti vedi Terracina ma la storia di Sabaudia non è. Servita a nulla e la. Dirigenza dorme
    dorme .io dico o si è. Professionisti o si va sempre x locali hanno ragione i ciociari a prenderci x culo .dirigenti svegliatevi dove vivete!!!!!!

  6. Ci sono “persone” che godono quando le cose vanno male, disfattisti sempre e comunque, siete proprio voi la zavorra del paese!!!

  7. Disfattisti e frustrati,,,,sono i primi poi a tendere la mano per elemosinare.
    E Latina ne è piena….oppure vengono tutti qui