Corteo degli infermieri contro le aggressioni

26/02/2014 di

«L’ennesimo caso di aggressione che ieri ha coinvolto un lavoratore dell’Istituto chirurgico ortopedico traumatologico (Icot) di Latina, dopo quello dell’infermiere del pronto soccorso dell’ospedale Goretti, è la riprova di quanto sia necessario e urgente rimettere mano al sistema sanitario di emergenza di Latina». A denuncialo è Sabino Venezia, dell’Usb del Lazio.

«Ad una settimana dalla vile aggressione all’infermiere del Goretti – prosegue – cambia il luogo ma non cambia la rabbia di quanti non riescono ad avere risposte concrete in tempi decenti ai propri bisogni di salute». Nella mattinata di venerdì è stata organizzata dall’Usb un corteo dei lavoratori che partirà dal Goretti per raggiungere la sede dell’Asl diLatina.

«I segnali di cambiamento che registriamo da parte dell’Asl di Latina – prosegue il sindacalista – al momento sono importanti quanto concreti. Alle dichiarazioni ufficiali dell’apertura di 17 nuovi posti letto al Goretti si aggiunge l’inaugurazione della struttura sanitaria di Sezze, di recente ristrutturazione; un segnale importante che potrà riservarci delle sorprese se, come pare, la Regione non concederà le dovute deroghe per assumere nuovo personale e sceglierà la strada del precariato o peggio dell’affidamento dei servizi a privati o cooperative».

  1. Ovvia la condanna delle aggressioni.
    Ma, se è vero quanto riportato dai giornali nel caso dell’ICOT, è normale che a un malato (già dirottato da altro ospedale) che è al pronto soccorso alle 5 di mattina con un dolore al braccio, venga detto di TORNARE in mattinata?
    Che deve fare chi stà male e non può difendersi dalla burocrazia delle strutture sanitarie e qualche volta (ci sono anche di quelli) anche da qualche operatore maleducato?