Edilizia in crisi, le nuove case popolari rilanceranno il settore

22/09/2010 di
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L’Ance di Latina stima in 1300 i nuovi posti di lavoro per la realizzazione dei 600 alloggi previsti dal Piano di edilizia residenziale pubblica a Latina. I dati della cassa edile parlano di un tracollo nel settore: – 20% di operai, -7% di imprese.  Dopo la lunga crisi si spera ora in un recupero grazie alle nuove case popolari che saranno costruite a Latina. Negli ultimi due anni sono andati persi circa 1.700 posti di lavoro.

  1. Grazie a Nardone si è sbloccata a Latina una situazione di speculazione sui prezzi basata sul razionamento dell’offerta. A tutto vantaggio di pochi grandi e “fortunati” costruttori. Non basta. Bisogna controllare, prima ancora del mercato edilizio (drogato dallo scempio di quello romano), quello dei terreni. La mancanza di un Piano Regolatore che dia certezza sull’edificabilità è una delle cause, non solo a Latina, dei prezzi assurdi per metro quadro.
    E’ mai possibile che in territorio in cui il numero di disoccupati cresce e dove si costrusce senza la men che minima pianificazione dei servizi pubblici necessari (vedi la storia di Q4 e Q5) una casa viene a costare quanto in alcune zone, seppur limitrofe, di Milano (con metropolitana nelle vicinanze)?

  2. una volta le case popolari le davano a chi versava le quote gescal ecc, da 30 anni a questa parte le assegnazioni sono state fatte agli zingari e a chi lavora in nero, basta verificare se costoro ne hanno ancora diritto o se fanno i dritti, le costruzioni sono state realizzate in luoghi che i cittadini si sono costituiti in cooperative, dove si sono comprati il terreno per lo scopo, lasciando ampim spazi per il verde, poi i signori del comune incalzati dalla sinistra hanno cambiato destinazione d’uso e venduto all’attuale ater per le costruzioni vedi viale Kennedi e via Londra.
    Un plauso al Comm. Nardone incalzato anche lui, che finalmente ha sbloccato l’iter, cosi avremo nei nostri quartieri, sul nostro terreno altri zingari ed evasori fiscali, di cui molti, ogni due mesi vanno a riscuotere i sussidi presso gli enti preposti, alla faccia di chi i soldi li tolgonmo dalla pensione o dallo stipendio o dal lavoro ufficiale regolarmente dichiarato. Controllate per credere, come vivoro e controllate alla notte che e quante auto ci sono parcheggiate sotto a queste abitazioni.

  3. io vivo in una città fra le prime 5 in italia come tenore di vita e proporzionalità fra stipendi ed indebitamento….c’è lavoro e indovinate un pò? 100mq di casa in centro 180.000€.finita….e posso anche trattare…a Latina su corso matteotti 100 mq da ristrutturare 300.000€….costruttori e agenzie immobiliari fanno veramente ridere a Latina.

  4. ancora costruzioni! ma non ne avete abbastanza del cemento armato? di case disponibili ce ne sono eccome.
    Il problema è chiedere/capire perchè, in una città dove la principale fonte di reddito (dopo il malaffare) è l’impiego statale (ergo 1200E/mese) , le case costano circa il doppio del loro valore reale.
    Il “prodotto” offerto sul mercato, dunque, non si avvicina neanche lontanamente alle reali possibilità dei potenziali acquirenti.
    Una famiglia “normale ” con un reddito di circa 2500/mese (se fortunata) riesce ad ottenere un mutuo in 20 anni che abbia una rata pari al 30% dello stipendio.
    In questo caso 800E/mese pari a circa 120000E. Aggiungendo l’anticipo di circa 40000E una casa di circa 100mq DOVREBBE costare 160000.
    AH AH AH AH AH

  5. i costruttori non fanno ridere, semmai fanno piangere chi compra una casa. Sono loro che ridono

  6. era una chiara risata ironica. vediamo in futuro questi costruttori cosa ci faranno con l’invenduto