SOGIN, ALLEANZE PER SMANTELLAMENTO DEL NUCLEARE

19/09/2007 di
La Sogin,
società pubblica che gestisce impianti nucleari nata nel
1999 da una costola dell’Enel, darà un colpo d’acceleratore
all’attività di decommissioning (declassamento,
decontaminazione e smantellamento) nelle installazioni dei
siti nucleari e punta a realizzare alleanze all’estero nel
settore che «nei prossimi tre anni – ha spiegato Massimo
Romano, amministratore delegato di Sogin – avrà un valore di
circa 300 miliardi di euro».

 
Sogin gestiva
inizialmente le quattro centrali nucleari italiane di Trino,
Corso, Latina e Garigliano, poi nel 2003 le furono affidati
anche gli impianti di ricerca sul ciclo del combustibile
dell’Enea e di fabbricazione del combustibile di Bosco
Marengo, acquisito nel 2005.
 
«Contiamo di investire entro il
2011 circa 3,5 miliardi di euro e già ne sono stati spesi
circa 800 milioni per tutte le nostre attività di
smaltimento, ripristino dei siti nucleari, gestione degli
impianti e sistemazione del combustibile», ha aggiunto
Romano. «Dobbiamo allinearci agli standard dell’estero sullo
smantellamento dei siti – ha spiegato – e stimiamo di
spendere entro il 2011 circa 400 milioni di euro per
raggiungere l’obiettivo medio del 30% di decommissioning
rispetto al 6% attuale, considerato un ritmo troppo lento
rispetto agli standard esteri».
 
Per il 2024 la società conta
di ultimare le attività in Italia di declassamento,
decontaminazione e smantellamento. Sul fronte delle
alleanze, l’amministratore delegato non ha escluso
partnership con gruppi industriali italiani. La società ha
appena siglato un accordo con l’americana EnergySolutions ed
è impegnata nell’attività di due diligence di alcuni
impianti nell’Est Europa, area in cui potrebbe svilupparsi
il business del decommissioning. Grazie a questo incremento
dell’attività estera il gruppo punta a quadruplicare i
ricavi portandoli dagli attuali 13,7 milioni di euro ai 60
milioni nel 2011.
  1. Ci si interroga coem mai la ditta che sta lavorando nel sito della ex Nucleare, non provveda a portare in altro sito tutta quella terra che sta accumulando. Ora come si alza il vento si solleva un polverone che si espande nella’aria e va a invadere le abitazioni dei residenti della zona che hanno subito per anni quella presenza ingombrante che